Il tecnico rossoblù porta il Bologna a Roma per giocarsi la Coppa Italia contro il Milan. Ma i precedenti con la Fiorentina dicono che...
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Gli ultimi cento metri sono ormai un'abitudine consolidata, una certezza che il tempo rafforza di mese in mese: due anni, 24 mesi appunto, quattro finali. Tre con la Fiorentina, una, adesso, con il Bologna in Coppa Italia. Vincenzo Italiano è, a suo modo, un tecnico da record, non solo perché in Italia nessuno ha ottenuto negli ultimi due anni i suoi risultati in coppa. Ma anche perché, alla fine, non è ancora mai riuscito ad alzare un trofeo. Una specie di maledizione che, pare ovvio, il tecnico rossoblù vuole chiudere il 14 maggio a Roma, contro un Milan già battuto in campionato e che, sempre in campionato, ritroverà qualche giorno prima dell'ultimo atto dell'Olimpico.
Il punto, semmai, è che questa volta deve sprintare più veloce, arrivare con le braccia alzate sotto il traguardo, compiere quel salto di qualità necessario per passare da perdente a vincente. Perché giocarsi una finale è bello, ma vincerla lo è certamente di più. Il 2023 fu in qualche modo meraviglioso e maledetto: prima la sconfitta contro l'Inter nella finale di Coppa Italia, poi quella in Conference contro il West Ham. Un doppio 1-2 che calò la serranda sull'ottima stagione della Fiorentina di Italiano. Fiorentina che, appena un anno dopo, si arrese in finale, sempre in Conference, all'Olympiacos (1-0).
Questa volta a giocarsi un trofeo ci è arrivato con il Bologna e non resta che aspettare per capire se Italiano sarà in grado di sfatare il suo personalissimo tabù. Perché tra il record di finali giocate e quello di finali perse il passo può essere davvero brevissimo.