Il 16 dicembre 2022 la morte dopo una lunga battaglia contro la malattia
Se n'è andato già da un anno, in fondo a una battaglia contro la malattia in cui non serve essere guerrieri, non basta essere guerrieri. Sinisa Mihajlovic manca a tutti, anche a quanti lo hanno sportivamente "odiato" per il suo carattere da duro che indispettiva qualche avversario, perché tutti, indistintamente, gli hanno sempre riconosciuto correttezza, onestà e dignità, doti non proprio così comuni. E' passato già un anno e sembra ieri, perché nel Bologna che oggi lo ricorda con un inequivocabile "Sinisa sempre con noi" e che vola ad altezza Champions c'è ancora la sua mano, quello che ha saputo lasciare e che Thiago Motta ha plasmato così bene. Ci sono consapevolezza e lucidità, geometrie e fisicità, ci sono giocatori che gli devono ancora moltissimo e altri che, magari, avrebbero voluto poter essere allenati da lui almeno una volta.
"Mihajlovic? Ho tanti ricordi di Sinisa. E' stato un avversario leale che aveva a cuore l'impegno sportivo. Il gioco e la bellezza del calcio per lui erano centrali e quando ha giocato contro il Napoli me lo ha detto: sarebbe stato contento se avessimo vinto noi", è il ricordo di Luciano Spalletti. Uno per tutti che sottolinea quello che tutti sanno, che in Mihajlovic prevaleva sempre un senso grande di giustizia. Anche per questo, forse, a volte è stato così diretto e duro nella sua vita. E poi, in fondo, anche questo suo essere spigoloso altro non era che un lato di un carattere più complesso, sensibile, profondo. Lo si è visto spesso nel lungo periodo della sua malattia.
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Oggi, nel giorno del ricordo, sono in tanti a parlare bene di lui. Capita così spesso quando una persona se ne va e capita anche per uomini che non hanno condotto una vita propriamente impeccabile. Ecco, nel caso di Mihajlovic, anche senza dimenticare alcuni grandi errori che non è il momento di elencare, l'uomo è proprio come viene raccontato. Giusto e degno, intelligente e leale. Ovunque sia andato. Dalla Lazio alla Roma, dalla Samp all'Inter fino al Bologna. Il club blucerchiato, per citarne uno, ne onorerà la memoria con una patch speciale sulla maglia contro la Reggiana. Tutti gli altri, nessuno escluso, lo porteranno per sempre nel cuore. Perché ha ragione il suo Bologna: Sinisa è sempre con noi.