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Lazio, 2-1 al Bologna e 3° posto

Al Dall'Ara la squadra di Inzaghi centra la 7° vittoria di fila tra campionato e coppa e sale a 25 punti: mai così tanti dopo 10 giornate

26 Ott 2017 - 12:00

Al Dall'Ara la Lazio batte il Bologna 2-1 e resta terza in classifica a 25 punti: mai il club biancoceleste ne aveva ottenuti tanti dopo 10 giornate di campionato. Primo tempo dominato dalla squadra di Inzaghi che ha trovato il gol al 4' e al 28' con Milinkovic e Lulic e ha fallito un rigore calciato sul palo da Immobile. Autogol del capitano biancoceleste al 50' e sofferenza fino alla fine ma Inzaghi centra il 7° successo di fila tra coppa e campionato. 

Tante buone notizie per Simone Inzaghi che entra di diritto nella storia della Lazio: quinta vittoria esterna di fila, settima consecutiva compresa l'Europa League, terzo posto a braccetto con la Juve a una quota punti mai raggiunta dalla società dopo 10 turni. Il tecnico supera così Maestrelli e Reha ma soprattutto, ed è ciò che più conta, trova la conferma di avere tra le mani una squadra solida, forte e in grado di lottare per i primi posti. Meravigliosa la prestazione del primo tempo dove l'unico peccato, e alla lunga ha rischiato di essere un peccato capitale, è stato quello di aver segnato solo due gol a fronte di un volume di gioco e occasioni create pazzesche. Ma anche quando Immobile si rivela meno infallibile del solito (tre pali per lui) la Lazio trova le soluzioni per andare in gol e saper soffrire. Soffrire sì, perché nella ripresa il Bologna è venuto fuori e ha inseguito fino alla fine un pareggio che sarebbe stato clamoroso. Generosa la squadra di Doandoni che ha pagato un primo tempo da manuale offerto dagli avversari.

Dopo la bufera legata agli adesivi antisemiti e tutto ciò che ne è conseguito, la parola, almeno per 90 minuti, passa al campo dove la Lazio ha una gran voglia di lasciarsi tutto alle spalle e non perdere il passo delle prime della classe. Inzaghi conferma in blocco l'11 che ha battuto il Cagliari mentre Donadoni, senza gli infortunati Palacio e Torosidis, lascia a riposo Poli e Di Francesco e sceglie un attacco inedito con Destro e Krejci ad affiancare Verdi. 

Il primo tempo è un'autentica lezione di calcio da parte della Lazio che impiega soli 4 minuti a trovare il vantaggio con un contropiede micidiale e perfetto finalizzato dal piattone di Milinkovic-Savic. Proprio le feroci ripartenze biancocelesti costringono il Bologna ad arretrare perché ogni palla persa dai ragazzi di Donadoni viene capitalizzata da quelli di Inzaghi che ne fanno una potenziale occasione da gol. Ma La Lazio è molto altro: palleggia bene e quando sono gli avversari ad avere il possesso si compatta e si fa trovare sempre ben piazzata chiudendo ogni spazio. I capitolini hanno grande qualità anche in fase di impostazione, oltre che di ripartenza, e riescono a giocare con tocchi brevi o improvvisi lanci lunghi: tutti si muovono bene fra le linee e risultano imprendibili per i rossoblu negli spazi che si aprono e divenatno voragini. Luis Alberto disegna traccianti con il compasso: il suo filtrante per Lulic vale il 2-0 grazie a un'uscita sciagurata di Mirante ma il doppio vantaggio è il minimo sindacale per una Lazio che nei primi 45 minuti è stata fermata 4 volte dai pali (tre colpiti da Immobile e uno da Luis Alberto direttamente da corner). La superiorità biancoceleste è data dalle molteplici soluzioni che offrono i suoi uomini e che permettono a Inzaghi di sfruttare sia le fasce (Lulic un assist e un gol, Marusic ha avviato l'azione che ha portato al rigore) sia gli inserimenti centrali di Parolo che va quasi ad affiancarsi alla prima punta e nello stesso tempo resta il solito infaticabile recuperatore di palloni che rientra regolarmente a coprire e chiudere.  Due gol, quattro pali e tante occasioni: l'unica pecca Inzaghi la può trovare nella mancanza di concretezza. 

Una mancanza che permette al Bologna di riaprire il match a inizio ripresa grazie all'autogol di Lulic che in scivolata cerca di anticipare Pulgar ma beffa Strakosha. Curiosità: anche nel primo tempo il maggior pericolo per Strakosha era stato prorpio Lulic con un retropassaggio di testa su cui il portiere albanese  si era dovuo distendere e poi chiudere in corner sempre su Pulgar). La Lazio sembra calare fisicamente e faticare a scattare poi rientrare come fatto nel primo tempo; perde un po' le distanze in campo mentre ad aver preso meglio le misure è il Bologna che concede meno spazi e, galvanizzato dal pari, cerca qualche sortita offensiva. Ma è la Lazio, che intuisce il pericolo, a rallentare i ritmi e cercare di gestire il vantaggio: in questo è utilissimo l'ingresso di Nani. Ma la squadra di Donadoni ha cuore e polmoni per mettere paura a Strakosha con un paio di occasioni capitate a Masina e una di Okwonkwo in pieno recupero (dopo che Parolo aveva fallito la palla del "tutti a casa" con un piattone finito largo). Sofferenza pura quella nel finale per una squadra che ha incantato a lungo ma poi ha finito la benzina riuscendo però a reggere e a tornare a Roma con un bel bottino. Di punti, record, consapevolezze e autostima. 

Milinkovic 7,5 - E' lui il vero motore della Lazio: apre le danze con un perfetto inserimento in area a finalizzare un contropiede, poi ci mette sempre il fisico e la qualità in un centrocampo che con lui e Lucas Leiva è di livello assoluto. 

Luis Alberto 7 - Nel primo tempo disegna traiettorie praticamente perfette. Un autentico leader del centrocampo che sa trovare e premiare gli inserimenti dei compagni negli spazi. Un assist per Lulic e un palo centrato direttamente da calcio d'angolo. Cala e viene sostituito nella ripresa

Lulic 6,5 - Gara a due facce la sua: un gol e un assist, la solita spinta sulla sinistra nel primo tempo ma anche un pericolo creato al suo portiere con un retropassaggio di testa da brividi. Sfortunato nell'autogol, cala molto nella ripresa quando fatica a rientrare e viene tolto da Inzaghi (e non la prende affatto bene)

Immobile 6 - Non segna e non è letale come al solito ma se colpisci tre pali vuol dire che oltre all'imprecisione c'è anche sfortuna. Lui i movimenti li fa sempre, le occasioni le crea e ed è sempre il riferimento. 

Mirante 5 - Salvato dai pali, fa un miracolo su Immobile ma le uscita sul gol di Lulic e sul palo colpito da Luis Alberto sono brutte brutte.

Destro 5 - Poche occasioni, poco movimento.
BOLOGNA-LAZIO 1-2
Bologna (4-3-3): Mirante 5; Krafth 5,5, De Maio 5,5, Helander 5,5, Masina 6; Donsah 5 (42' Nagy 6), Crisetig 6 (24' st Falletti 6), Pulgar 5,5; Verdi 6, Destro 5, Krejci 6 (35' st Okwonkwo 5,5). A disp.: Da Costa, Ravaglia, Brignani, Maietta, Poli, Petkovic, Di Francesco, Valencia. All.: Donadoni 5,5
Lazio (3-5-1-1): Strakosha 6,5; Bastos 6,5, De Vrij 6, Radu 6; Marusic 6 (44' st Patric sv), Parolo 6,5, Leiva 6,5, Milinkovic 7,5, Lulic 6,5 (19' st Lukaku 6); Luis Alberto 7 (28' st Nani 6,5); Immobile 6. A disp.: Vargic, Guerrieri, Luiz Felipe, Murgia, Jordao, Di Gennaro, Mauricio, Caicedo. All.: S. Inzaghi 7
Arbitro: Massa
Marcatori: 4' Milinkovic (L), 28' Lulic (L), 5' AUT Lulic (B)
Ammoniti: Masina (B), Bastos (L), Radu (L), Falletti (B)
Espulsi: -
Note: Al 19' Immobile (L) su rigore centra il palo

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