Il ricordo della moglie Chantal, al lavoro per far ripartire le attività della Fondazione Stefano Borgonovo Onlus
"Sono passati 10 anni. Il tempo è volato, ma il vuoto che ha lasciato continua a rimanere immenso. Così come continua a rimanere accesa la speranza di riuscire finalmente a trovare una cura contro la Sla, una malattia subdola e aggressiva, su cui Stefano ha acceso i riflettori come mai nessuno aveva fatto prima". Chantal Guigard, moglie di Borgonovo, lo ricorda commossa nel decimo anniversario della sua scomparsa. Era il 27 giugno 2013 quando Stefano morì di sclerosi laterale amiotrofica, la 'stronza', come lui stesso la chiamava, dopo anni di battaglie e tanta sofferenza. Battaglie combattute attraverso la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, da lui stesso voluta nel 2008 per raccogliere fondi per la ricerca scientifica.
Chantal è al lavoro per far ripartire le attività della Fondazione dopo i rallentamenti dovuti al Covid. "Nessuno si merita di dover combattere contro una malattia come la Sla - le sue parole al 'Cittadino' - Stefano, per primo, non se lo meritava". Poi il rammarico: "Mi dispiace anche che a 10 anni dalla sua scomparsa, nessuna istituzione calcistica abbia pensato di organizzare un momento in suo ricordo. È un’occasione persa sia per ricordare la sua grande carriera come calciatore, sia per parlare di Sla". Ci penserà come sempre la sua famiglia a ricordarlo "con i suoi figli che in questi 10 anni sono diventati adulti. Stefano sicuramente sarebbe fiero di loro e di come sono cresciuti".