L'ex attaccante brasiliano boccia con parole dure la scelta della Federazione verdeoro
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"Ancelotti? Che si fo**a. Io voglio Diniz fino alla fine". Parole dure da parte di un ex campione del mondo come Romario che si è espresso in merito alla scelta della Federcalcio brasiliana di puntare su Carlo Ancelotti. L'ex calciatore del Barcellona non le ha di certo mandate a dire sostenendo come non sia necessario trovare un altro ct al posto di Fernando Diniz, sulla panchina della nazionale carioca dal luglio 2023 e con un contratto "ad interim" valido sino alla metà del prossimo anno.
L'allenatore della Fluminense ha mostrato di che pasta è fatto a livello di club conducendo la squadra di Rio de Janeiro sino alla finale di Copa Libertadores contro il Boca Juniors, non sembrando però così fortunato con la nazionale dove nelle qualificazioni per i Mondiali 2026 ha recentemente ottenuto un pareggio con il Venezuela e una sconfitta con l'Uruguay.
Risultati che non sembrano preoccupare Romario che in un'intervista rilasciata a Panorama Esportivo, blog del gruppo Globo, ha voluto difendere a spada tratta l'allenatore carioca: "Per prima cosa voglio felicitare Ednaldo Rordigues, il presidente della Cbf ha scelto bene. Diniz è il miglior allenatore che abbiamo. In nazionale non ha il tempo materiale di fare ciò che fa nel club, ovvero l’allenamento, assemblare i giocatori, che è il suo forte. Fa quello che può. - ha sottolineato il senatore brasiliano -. Nelle ultime due partite ha pareggiato e perso, nessuno vince sempre. Ma posso dire che nella mia opinione, nella mia modesta opinione, la nazionale brasiliana è in ottime mani con Diniz".
Contrario all'approdo di Ancelotti sull'altra sponda dell'Atlantico è anche Rafinha, ex attaccante dello Schalke 04 e del Bayern Monaco, squadra in cui è stato guidato dall'allenatore emiliano: “Come tecnico non si discute. È spettacolare e il suo curriculum parla da solo. È un allenatore della vecchia scuola che predilige il buon ambiente nello spogliatoio, e l’armonia tra i giocatori. Non è uno di quelli che dici che tatticamente è un mostro, no. E ha sempre allenato grandissime squadre, avere una buona materia prima aiuta. Io ho lavorato con lui e abbiamo vinto insieme, per lui ho grande rispetto e affetto, siamo amici e quando era al Napoli mi ha chiamato varie volte, e parlo spesso con suo figlio Davide. Però lasciatemi esprimere un’opinione che magari non metterà tutti d’accordo: la nazionale brasiliana deve essere guidata da un allenatore brasiliano. Per la nostra tradizione, perché siamo un Paese di calcio, perché abbiamo avuto sempre grandi squadre e siamo pentacampioni del mondo, ci vuole un allenatore brasiliano”.
La soluzione del rebus potrà arrivare soltanto nel giugno 2024 quando il contratto che lega Ancelotti al Real Madrid scadrà e i Blancos potranno decidere di puntare nuovamente su di lui oppure di proporre una novità in panchina. In tal caso è probabile che l'ex allenatore del Milan possa attraversare l'oceano e volare a Rio de Janeiro dove lo attenderebbe a braccia spalancate il presidente della Federcalcio Ednaldo Rordigues.