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L'INTERVISTA

Buffon: "Questa Juve è da scudetto. Dispiace per Bonucci e Pogba"

L'ex capitano bianconero e nuovo capo delegazione dell'Italia a Dazn: "In Europa occhio a Inter e Milan. Spalletti è un vero comandante"

19 Set 2023 - 10:24

Ha lasciato il Parma per riabbracciare l'azzurro nelle vesti di capo delegazione, ma nei pensieri di Gigi Buffon c'è sempre la Juventus e l'ex capitano, ospite del programma "Supertele" di Dazn, ha parlato della stagione dei bianconeri, che l'ex numero uno vede come i veri antagonisti dell'Inter per la volata scudetto: "La Juve - ha spiegato - sta attraversando un periodo nel quale ogni settimana c’è un caso. Così è impossibile annoiarsi (sorriso, ndr). La miglior medicina in situazioni del genere sono le prestazioni e le vittorie come quelle contro la Lazio perché danno fiducia e relegano nei bassifondi le polemiche. La Juve poteva competere per lo scudetto già lo scorso anno, ma a causa delle vicissitudini che ha affrontato, non è mai stata in corsa. Adesso ha la stessa squadra e ne vedo poche di rose così competitive. L'Inter forse è più completa, ma ha gli impegni in Champions che peseranno, mentre Allegri potrà preparare un incontro a settimana". 

Pogba e Bonucci - "Cosa mi sento di dire delle vicende di Pogba e Bonucci? È un dispiacere quello che è successo a entrambi perché li conosco e conoscevo bene la Juve, visto che ora a parte il mister e un paio di figure tutto è stato stravolto. Non conoscendo le persone che guidano adesso la società, però, non voglio sputare sentenze". 

Coppe europee - "Essendo andati nel campionato arabo tanti giocatori di livello, il movimento europeo si è equilibrato. L’Inter e il Milan in giornata possono vincere contro chiunque, anche contro il City e il Real. Avere delle possibilità di alzare la Champions è bellissimo. Il derby di Milano? Il Milan arrivava da tre vittorie consecutive e secondo me ha fatto bene a non snaturarsi, a giocare la partita con il suo credo. Inter ha meritato la vittoria, che alla fine è stata netta e schiacciante, ma l’indirizzo all'incontro lo hanno dato i dettagli, tutti favorevoli ai nerazzurri. Tra le due formazioni non c'è un divario così abissale come il 5-1 farebbe intendere". 

La Nazionale - "È molto bello e stimolante. Sono felice perché sono stato accolto benissimo dal presidente Gravina, dagli altri dirigenti, ma anche dal mister, dal suo staff e dai calciatori, con i quali si è creata la giusta empatia. Pari deludente in Macedonia? Non dimentichiamoci che negli ultimi 5 anni contro la Macedonia abbiamo giocato 5 volte e abbiamo vinto una sola volta al 93'. Se non ci fosse stata la chiamata della Nazionale, sarei rimasto qualche mese... in vacanza. Questa invece era un'opportunità alla quale non potevo rinunciare. Per il prestigio, per l'opportunità che mi dava di calarmi in una veste diversa da quella del calciatore e perché non è un impegno giornaliero. Ho bisogno di dedicarmi alla mia famiglia e il ritiro dentro di me lo avevo deciso da tempo. L'ultimo anno mi guardavo allo specchio e mi dicevo: 'La vuoi far finita?'".

Spalletti - "Di lui mi hanno colpito subito la conoscenza del calcio, le idee e come le propone. La difficoltà di molti allenatori è proprio il riuscire a trasmetterle, mentre lui ci riesce perché è meticoloso all'inverosimile: è andato in ritiro due o tre giorni prima e insieme al suo staff lavora dodici ore al giorno... È una persona credibile, il vero comandante della squadra".

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