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Buoni e Cattivi: Milan, i punti arrivano, per il gioco meglio ripassare

Promossi e bocciati nella sfida del Bentegodi contro il Verona

16 Set 2019 - 08:18

I punti arrivano, per il gioco meglio ripassare. Per il nuovo Milan targato Giampaolo tre partite non esattamente all'insegna dello spettacolo e tutte nel segno dell'1-0. Sconfitta per 1-0 in quel di Udine, vittoria (sofferta) per 1-0 a San Siro contro il Brescia, vittoria (sofferta e di rigore) per 1-0 a Verona. Sabato nel derby i rossoneri arrivano con un -3 teoricamente rimediabile. Ma per battere l'Inter dovrà esserci un bel salto in avanti anche in quanto a qualità di gioco.

PREMIO MATCH WINNER - Ok, il suo nome non è entrato nel tabellino di Verona-Milan, ma Hakan Calhanoglu, match winner nell'esordio stagionale al Meazza, è stato decisivo anche al Bentegodi con quel tiro rintuzzato dal braccio largo di Gunter: rigore e gol di Piatek, con esecuzione impeccabile dopo rincorsa piuttosto discutibile. Ok, le gerarchie non si discutono e se Giampaolo ha deciso che il polacco è il rigorista del Milan 2019-20 è giusto prenderne atto. Anche se il turco, uno che i piedi buoni comunque li ha, si sarebbe meritato la battuta non foss'altro per aver procurato il penalty. E chissà che il gol dal dischetto non aiuti Piatek (deludente nel complesso anche a Verona) a tornare il Pistolero della scorsa stagione.

PREMIO EQUIVOCO - Un (dimenticabile) tempo per poi non far ritorno in campo nella ripresa, sostituito da un Rebic un po' confusionario ma comunque vivace. Paquetà continua a seminare punti interrogativi sul suo ruolo. Trequartista? Mezzala? Esterno? Seconda punta? Gattuso non aveva risolto felicemente la collocazione tattica del brasiliano, Giampaolo nelle poche settimane che lo ha avuto a disposizione neppure. Non mettiamo qui in dubbio lo spessore tecnico dell'ex Flamengo: ha piedi e colpi da brasiliano vero. Ma fatica a incidere. E finora in comune con Kakà ha solo l'accento sulla a...

PREMIO APPLAUSI - Più di un'ora con l'uomo in meno, ma se ne sono accorti in pochi. Il Verona è uscito dal Bentegodi a testa altissima e tra i meritati applausi del pubblico scaligero. Sconfitta di rigore, pareggio nel conto dei pali (a Calabria risponde Verre), occasionissima per Verre (aggancio e tiro al volo alto: numero comunque d'alta scuola). La squadra di Juric - che arrivava alla sfida con il Milan con un punto in più dei rossoneri - avrebbe senza dubbio meritato qualcosa in più.

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