Il difensore: "Avevo dato la mia parola a questo club, una cosa che per me vale come una firma"
"Ho scelto da subito il Cagliari, ho dato la mia parola e per me quella vale come una firma". Così Diego Godin, neo acquisto rossoblù, durante la presentazione prima alla stampa in conferenza insieme al presidente Tommaso Giulini, poi in campo davanti ai tifosi. "Mi hanno parlato tutti bene di questa squadra - ha spiegato il difensore uruguaiano - mia moglie è nata qui. Ma anche il padre, Pepe Herrera, mi ha descritto Cagliari e l'ambiente come ideali. In più mi hanno convinto anche le parole di Barella e Nainggolan. E Nandez ogni giorno mi telefonava per convincermi ad affrettare i tempi".
Non solo amici e parenti. "Mi ha convinto anche il progetto del presidente, in questa missione di crescita anno dopo anno. Sono qui per dare un contributo e mettermi a disposizione in questo progetto".
Primo anno in Italia non facile: "All'inizio non ho capito bene il sistema di gioco di Conte - ha detto Godin - ma ho sempre lavorato duro per accontentarlo e alla fine penso di essere entrato bene nei suoi schemi come dimostrato nel finale di stagione. Il calcio italiano è molto diverso da quello spagnolo, forse più difficile".
Nainggolan? "Lo voglio anch'io, come lo vogliono tutti i tifosi. Speriamo". Il Cagliari? Ho visto una buona squadra, ordinata. Ora sono a disposizione del mister per le prossime gare".