Niente cambio di marcia. Dopo l'addio alla Coppa Italia, la sconfitta last second con la Juve e il primo round amaro di Europa League, la Lazio torna da Cagliari solo con un punto. Troppo poco per difendere il quarto posto. Al netto degli altri risultati e per come è maturato il risultato, infatti, per gli uomini di Inzaghi il pari contro i rossoblù suona più come una mezza sconfitta. Già, perché la lotta per la Champions a questo punto della stagione non ammette più errori e ogni passo falso potrebbe costare caro alla resa dei conti. A questa Lazio manca la spensieratezza di inizio campionato, la voglia di stupire senza pressioni. Sia da un punto di vista tecnico, sia fisico. Tutto nonostante un Immobile strepitoso. Se in Sardegna non finisce peggio, infatti, per la banda di Inzaghi il merito è tutto del suo bomber, che beffa il Cagliari e rimette in carreggiata una prestazione decisamente opaca. Resta invece l'amaro in bocca allla squadra di Lopez, che porta a casa soltanto un punto dopo una buona prova e resta comunque non molto lontano dalla zona calda della classifica. La prova sul campo però c'è e con questo piglio la salvezza resta alla portata.
Dopo l'omaggio ad Astori, che a Cagliari ha lasciato un segno indelebile e resterà sempre nei cuori dei tifosi rossoblù, alla Sardegna Arena si fa subito sul serio. Inzaghi mescola un po' le carte, lascia Milinkovic in panchina, piazza Lulic in mediana e fa giocare De Vrij dall'inizio. Senza Joao Pedro, sospeso per doping, Lopez si affida invece al tandem Han-Pavoletti. A ridosso di Immobile, Luis Alberto disegna calcio e la Lazio prova a predere il controllo del match allargando la manovra. Lulic sbaglia tutto di testa da ottima posizione, poi il Cagliari reagisce e alza il baricentro. A ritmi alti la squadra di Inzaghi resta corta e compatta, ma non riesce a verticalizzare. Immobile invoca il VAR dopo un contatto in area, ma Guida lascia correre tra la proteste. I sardi guadagnano metri e spingono sulla sinistra. Luis Alberto ci prova dal limite, poi Miangue brucia Basta e innesca Han e Pavoletti per il gol del vantaggio. E' la rete che rompe l'equilibrio e accende il match. Con le squadre disposte a specchio, la Lazio ringhia in mediana e aumenta i giri, ma fatica a trovare gli spazi per le imbucate. Così tocca a Luis Alberto risolvere l'impasse, pennellando una punizione su cui interviene Ceppitelli per il più classico degli autogol.
Nella ripresa la gara si incattivisce e la qualità delle giocate cala. Con tanti duelli in mediana e pochi spazi, la gara la fanno soprattutto le due difese. Da un parte Ceppitelli tiene a bada Immobile, dall'altra De Vrij e Luiz Felipe controllano Pavoletti e Han. Per dare una scossa Inzaghi fa entrare Milinkovic e Felipe Anderson, ma la Lazio non cambia passo. Anzi. Con tutti i big in campo, i biancocelesti perdono le distanze e vanno in confusione. Luiz Felipe e Strakosha pasticciano e Guida, aiutato dal VAR, assegna il rigore. Sul dischetto si presenta Barella, che non sbaglia e riporta avanti il Cagliari. Nel finale la Lazio attacca a testa bassa. Felipe Anderson inventa, ma Nani spreca tutto. Poi arriva il lampo del campione. All'ultimo minuto del recupero Immobile devia di tacco un cross centrale e supera Cragno con un palonetto delizioso. E' il colpo che salva la Lazio. Quello che evita di aprire la crisi vera. Ma qualcosa nell'aria resta.