Il precedente: nerazzurri sconfitti 4-2, scudetto alla Juve. Ma stavolta c'è in ballo la Champions
Per tutto l'anno abbiamo ripercorso le varie sfide di Serie A con i match omologhi delle stagioni passate, attraverso i servizi passati sulle reti Mediaset in trasmissioni storiche come Pressing e Controcampo. E proprio adesso che siamo arrivati all'ultima giornata ci troviamo con una clamorosa coincidenza: Lazio-Inter all'ultima di campionato, oggi come in quel famoso 5 maggio 2002. Partite di peso e importanza differenti, con un'unica similitudine: l'Inter costretta a vincere. Quest'anno tutto gira intorno alla qualificazione in Champions e a differenza del 2002 la Lazio è molto interessata al risultato del match. Allora, invece, la preoccupazione dei laziali, quantomeno dei tifosi, era una sola: far sì che la Roma non ri-vincesse il campionato.
La storia di quel giorno è nota. Pareva una festa organizzata, con i tifosi biancocelesti che, un po' per il gemellaggio con i nerazzurri un po' per rivalita coi giallorossi, ancora in corsa, esponevano striscioni che invitavano Peruzzi ad appoggiarsi al palo. E inizialmente sembrava davvero poter andare così. La prima notizia di quel giorno arrivò da Udine: Juve avanti subito di due gol. Ma all'Inter bastava vincere per conquistare il tricolore. Al 12' l'errore di Peruzzi e il gol di Vieri, poi l'inizio dei problemi nerazzurri con l'1-1 di Poborsky. 24': altro corner, incornata di Di Biagio, 1-2. Festa pronta. Ma al 45' si materializzò l'inizio di uno dei più grandi incubi sportivi della storia dell'Inter. L'errore del tragicomico Gresko, il 2-2 di Poborsky che ancora infesta gli incubi dei tifosi nerazzurri.
Al rientro in campo dopo l'intervallo le facce dicevano già come sarebbe andata a finire. Era svuotata, l'Inter, da una rincorsa che si era fatta affannosa nel finale di stagione. La mazzata l'aveva data il 2-2 nel finale a Verona col Chievo. Ronaldo impalpabile, difesa in panne. Al 56' il gol di Simeone, che si disperò per aver segnato alla sua ex squadra. La sentenza al 73' con Simone Inzaghi, guardacaso l'allenatore di questa Lazio che adesso ha in mano due carte vincenti su tre per chiudere quarta: basta un pareggio ai biancocelesti per volare in Champions League.
Ai nerazzurri, ora come allora, servirà vincere. Impossibile cancellare la delusione di quel 5 maggio 2002, ma un successo all'Olimpico, all'ultima giornata, contro la Lazio e che garantirebbe l'accesso in Champions darebbe un nuovo colore non solo alla stagione nerazzurra ma anche al concetto di 'Lazio-Inter all'ultima giornata'.