L'ad del Monza nel centro sportivo degli storici rivali nerazzurri: "Ibra e il Milan, che amarcord! Pirlo? Un predestinato"
C'è una prima volta per tutto, anche per vedere Adriano Galliani in visita ad Appiano Gentile. Lo storico dirigente del Milan, ora ad del Monza, è stato al centro sportivo Suning in occasione dell'amichevole tra il club brianzolo e l'Inter (vinta 1-0 dai padroni di casa) e ha colto l'occasione per dire la sua sul difficile momento che sta attraversando il calcio italiano: "Sono incrementati i costi e sono diminuiti i ricavi - ha spiegato ai microfoni di Sky - Certamente il calcio è a rischio default, come purtroppo molte altre aziende. Ne ho parlato anche con Marotta, le società hanno subito un drastico calo di fatturato. Temo molto soprattutto per i diritti TV del prossimo triennio. Penso che così come vengono aiutate tante aziende, il calcio fa parte di questo mondo e credo vada trattato allo stesso modo. Purtroppo viene considerato come se fosse fatto solo di prime donne e di calciatori con stipendi milionari, ma il calcio è fatto di tante categorie con stipendi normali".
Galliani ha poi scherzato sulla sua ospitata nella 'tana del nemico': "La vita riserva sempre sorprese. È una sensazione particolare. In 31 anni di Milan non ero mai venuto qui, ma da dirigente del Monza è stato possibile. Sono stato accolto molto bene da Marotta, Ausilio e da Conte. È stato un pranzo divertente, in cui si è parlato tanto di calcio".
Inevitabile tornare sulla trattativa tra il Milan e Antonio Conte, che nell'estate 2014 sembrava a un passo dai rossoneri: "Ne abbiamo parlato - ha ammesso - Se fosse capitato in un altro momento sarei riuscito a portare a termine il mio corteggiamento. È un grandissimo allenatore, che fa giocare bene le sue squadre e devo fare i complimenti all'Inter per averlo preso".
Poi il discorso si è spostato sull'attualità calcistica, a cominciare dai rossoneri: "Il Milan e Ibra primi in classifica? C'e' molto amarcord, mi ricordo ancora 10 anni fa quando lo presi dal Barcellona... Un giocatore straordinario dentro e fuori dal campo, un totem importante. Bisogna anche dare atto a Pioli di aver trovato la quadratura del cerchio, con ragazzi molto bravi. Anche se sono qui resto milanista, dopo 31 anni non si puo' cambiare bandiera.
Un commento anche su uno dei suoi pupilli, Andrea Pirlo: "Secondo me ha risentito solo dell'assenza di Ronaldo, con lui avrebbe vinto con Crotone e Verona. Comunque mi rende orgoglioso che sia un altro dei nostri ex diventati grandi allenatori:,siamo stati una grande palestra. Credo sia un predestinato, gli avevo detto che sarebbe arrivato in prima squadra ma non mi aspettavo ci riuscisse in soli tre giorni. Ha tutto per diventare un grande allenatore. Oltre a lui e a Gattuso ci sono anche De Zerbi, D'Aversa, Oddo, Brocchi, Stroppa, Nesta, senza parlare di Pippo Inzaghi e Carlo Ancelotti. Di questo sarà orgoglioso anche Berlusconi".