Il commissario dell'Authority, Capitanio: "Piracy Shield funziona, stiamo studiando di estenderlo anche a prodotti di stampo culturale"
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L'AgCom, per bocca del Commissario Massimiliano Capitanio, conferma la validità del sistema Privacy Shield, introdotto lo scorso febbraio per rintracciare i trasgressori che usufruiscono di eventi sportivi attraverso streaming pirata, penalizzando i detentori dei diritti. "Abbiamo già bloccato oltre 1.000 domini e 500 indirizzi IP nelle prime giornate del campionato e il numero è cresciuto anche nella terza e quarta giornata" le parole di Capitanio durante una diretta YouTube.
Ma lo strumento potrebbe essere presto potenziato, grazie anche a un protocollo tra Procura e Guardia di Finanza oltre che a dialoghi con Google e Cloudflare, e si ragiona sulla possibilità di sanzionare non solo chi diffonde illegalmente i prodotti audiotelevisivi ma anche i consumatori finali: potrebbero esserci multe più rapide da 150 fino a 5.000 euro per chiunque fruisca di streaming pirata.
E il discorso potrebbe allargarsi oltre lo sport, visto che AgCom sta lavorando per estendere l'utilizzo di Privacy Shield anche a eventi culturali come manifestazioni culturali o prime di serie tv: "L’obiettivo è includere contenuti che abbiano un valore culturale oltre che sportivo" conclude Capitanio.