Per il ct cade il capo di imputazione di associazione a delinquere, imputazione contestata invece a Mauri, Doni e Signori. Spunta anche il nome di Colantuono
E' di frode sportiva l'accusa mossa al ct della Nazionale Antonio Conte nell'avviso di chiusura delle indagini della Procura di Cremona sul Calcioscommesse per i fatti del periodo in cui era alla guida del Siena. Il ct era iscritto nel Registro degli indagati con l'accusa di associazione a delinquere, capo ora caduto per il tecnico azzurro e invece contestato a Mauri, Doni e Signori. Spunta anche il nome di Colantuono.
L'avviso di chiusura delle indagini è stato inoltrato a 130 indagati tra calciatori di Serie A, Serie B, Lega Pro, ex giocatori e dirigenti. Si tratta di un atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. E tra i nomi più noti finiti nel mirino della Procura di Cremona spunta anche quello di Stefano Colantuono, entrato nell'inchiesta per la partita Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011. Archiviazione, invece, per Bonucci e Criscito. L'udienza preliminare è prevista per la tarda primavera, il processo dovrebbe invece pendere il via in autunno.
Quanto alla posizione del commissario tecnico Antonio Conte, che ha sempre respinto tutte le accuse tramite il suo legale Antonio De Rensis, l'unico capo di imputazione dunque è quello di "frode sportiva". A suo carico, infatti, è caduta l'accusa di associazione a delinquere. Nel dettaglio, stando agli atti dell'inchiesta, Conte è accusato di aver accettato "l'offerta o la promessa, e comunque" di aver compiuto "atti, anche fraudolenti, diretti ad ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell'incontro di calcio Novara-Siena dell'1.5.2011, terminato 2-2, e comunque un risultato conforme alle scommesse effettuate". "In particolare l'allenatore del Siena Conte - è scritto nell'avviso - comunicava ai giocatori del Siena che era stato raggiunto dalle squadre l'accordo sul pareggio, così condizionando, anche in considerazione del ruolo di superiorità nei confronti dei calciatori della sua squadra... il risultato".
Al tecnico della nazionale è contestata anche la partita Albinoleffe-Siena del 29.5.2011. "Stellini (Cristian), allenatore in seconda del Siena, di comune accordo con dirigenti ed allenatori della squadra, già subito dopo la partita di andata Siena-Abinoleffe dell'8.1.2011, vinta dal Siena per 1-0, chiedeva a Carobbio e a Terzi, giocatori del Siena, quest'ultimo in buoni rapporti con Bombardini dell'Albinoleffe, di prendere un accordo, di comune utilità, diretto a 'pilotare' il risultato della partita di ritorno". "Alcuni giorni prima della partita di ritorno, quando all'ultima giornata di campionato di serie B il Siena - scrive il procuratore di Cremona Roberto di Martino - aveva già conquistato la promozione in serie A, laddove all'Albinoleffe occorrevano punti per accedere ai "play off", aveva luogo una riunione tecnica alla quale erano presenti l'allenatore Conte Antonio, il vice allenatore Alessio Angelo, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani e l'intera squadra del Siena, in occasione della quale, anche a seguito del 'benestare' di Conte, veniva presa la decisione definitiva di lasciare la vittoria all'Albinoleffe, nell'ambito di un contesto in cui si teneva conto anche del risultato della partita d'andata, vinta dal Siena".
Diversa invece la situazione di Mauri, Doni e Signori. Al giocatore della Lazio, all'ex capitano dell'Atalanta e all'ex attaccante della Nazionale il procuratore Di Martino ha contestato infatti proprio l'accusa di associazione a delinquere.