Dal 1967 al 1993: tanta fu l'attesa per i Red Devils, decaduti rispetto ai tempi di Charlton e Best. Ma qualcosa stava cambiando...
A inizio anni '90 il Manchester United somigliava a una nobile decaduta del calcio inglese: era infatti dal lontanissimo 1967 che i Red Devils non vincevano il campionato, e nel frattempo erano addirittura retrocessi. Con il progetto di Alex Ferguson finalmente decollato e una perfetta amalgama di giovani rampanti e vecchi leoni, la ruota si rimise in moto il 3 maggio 1993. Quando, 26 anni dopo l'ultima volta, lo United tornò campione d'Inghilterra.
Nell'immaginario di chi ha meno di quarant'anni, la big per eccellenza del calcio inglese è il Manchester United. E non potrebbe essere diversamente, tenuto conto del fatto che nell'arco di vent'anni sono stati ben tredici i titoli di campione d'Inghilterra vinti dai Red Devils. Avvenne tra il 1993 e il 2013 sotto la guida tecnica di sir Alex Ferguson (che proprio oggi compie 40 anni dall'esordio in panchina). Eppure ai tempi del primo campionato vinto dal tecnico scozzese, gli equilibri erano decisamente diversi.
Il 1992-'93 fu il primo anno in cui il massimo campionato inglese assunse la denominazione di Premier League, quella che ancora oggi conserva: fino alla stagione precedente si chiamava First Division e si era conclusa con il trionfo dell'ultimo grande Leeds United, quello di Lee Chapman, Rod Wallace, Gary Speed e Eric Cantona. Il Manchester United era arrivato secondo, e stava ancora inseguendo i suoi fasti e combattendo contro la fama di nobile semidecaduta. Lontanissimi apparivano i fasti degli anni '50 e '60, i tempi di Matt Busby in panchina e gli assi Bobby Charlton, George Best e Denis Law in campo. Di fatto la squadra era reduce da anni di magrissime soddisfazioni: 26 anni senza vincere il campionato, qualche Coppa d'Inghilterra messa in bacheca, addirittura un anno in cadetteria nel 1974-'75. Nel frattempo era letteralmente esploso il Liverpool, ormai dominatore di un campionato che aveva vinto 18 volte. Seconda squadra d'Inghilterra per blasone era l'Arsenal (10 titoli vinti), seguito dall'Everton (9). Nella scala gerarchica del calcio albionico, lo United era quarto a quota sette titoli vinti, gli stessi dell'Aston Villa.
Qualcosa però stava cambiando. Merito dell'arrivo di Alex Ferguson in panchina, certo, ma anche di una lenta ricostruzione di una rosa in grado di competere contro i formidabili Reds dell'epoca e le altre big d'oltremanica (oltre alle già citate Arsenal, Everton, Aston Villa e il Leeds campione in carica, impossibile dimenticarsi del Nottingham Forest di Brian Clough e la solita mina vagante Tottenham).
Necessario era però un ultimo colpo di reni, e il Manchester United rese chiare a tutti le proprie intenzioni andandosi a prendere proprio dal Leeds campione un certo Eric Cantona, pagandolo 1,2 milioni di sterline. Il francese fu l'ultima pedina mancante di un gruppo che ormai somigliava molto a quello destinato a riscrivere la storia del calcio: c'erano già Denis Irwin e Steve Bruce in difesa, Lee Sharpe e Paul Ince nel cuore del campo, tra i pali Peter Schmeichel, sulla trequarti Ryan Giggs e in avanti un Cantona smanioso di confermarsi tra le stelle del campionato. In tutto questo i vecchi leoni Mark Hughes e Bryan Robson erano pronti a fare da chioccia ad alcuni giovani di belle e in certi casi splendide speranze. Gary Neville, Nicky Butt, David Beckham: tutti in rosa quell'anno, tutti destinati a diventare nel tempo leggende del rinato Manchester United.
Lasciate sfogare le rivelazioni Norwich City e Blackburn, il Manchester United si prese la vetta alla 28esima giornata e non la mollò più, resistendo anche al ritorno del temibile Aston Villa di Dwight Yorke, un ragazzo di Trinidad e Tobago destinato a far urlare di gioia l'Old Trafford qualche anno più tardi. La stagione si chiuderà con un trionfo: Manchester United primo a +10 sui Claret & Blue vicecampioni. Con la grande festa scatenatasi il 3 maggio 1993, grazie al 3-1 interno sul Blackburn Rovers firmato da Giggs, Ince e Pallister.
Ben presto l'Inghilterra dovrà abituarsi a vedersi cannibalizzata da Ferguson e dai suoi ragazzi. Anche perché l'anno dopo arriverà dal Forest un certo Roy Keane. E, quasi inevitabilmente, un altro titolo nazionale: il secondo di tredici in vent'anni.