Le squadre campioni di Sudamerica ed Europa sono le grandi favorite per la rassegna iridata tra due anni
di Andrea Cocchi© Getty Images
Scaloni e de la Fuente arrivano sulle panchine di Argentina e Spagna dopo due fallimenti mondiali: il 2018 per i sudamericani, il 2022 per le Furie Rosse. Se ne vanno due c.t. particolarmente legati a un calcio iper organizzato come Sampaoli e Luis Enrique e arrivano due sconosciuti. Il primo, giovanissimo per il ruolo, ha solo fatto fino a quel momento il vice all'Atalanta, nel Siviglia e nella Nazionale argentina (e ha tutte le caratteristiche del traghettatore), il secondo ha guidato le selezioni giovanili spagnole fino all'Under 21 (vincendo un titolo europeo di categoria e l'argento olimpico).
Il bilancio finale di Scaloni parla di due Coppe America, una Coppa del mondo e una "Finalissima" (la partita tra i campioni d'Europa e del Sudamerica, che nella prossima edizione vedrà opposte proprio Argentina e Spagna), in soli 6 anni. In pratica ha fallito soltanto, se così si può dire, la rassegna continentale in Brasile un anno dopo essersi insediato, perdendo la semifinale con i padroni di casa poi campioni. De la Fuente, in un anno e mezzo, si è portato a casa una Nations League e un Europeo. In poche parole ha vinto tutte le competizioni a cui ha partecipato.
Facile parlare di due "Normal Ones", di gente che non si vanta di avere inventato il calcio e via di ironie sui cosiddetti scienziati che vogliono spiegare con termini complessi una cosa semplice. In realtà le cose non stanno proprio così. Si possono dotare anche le Nazionali di un calcio con principi ben definiti. Certo, è più complicato che con i club, visto il poco tempo a disposizione, ma si può fare. L'Argentina si muove secondo logiche relazionali, avvicinando i giocatori di talento e andando a occupare gli spazi liberi, soprattutto quelli lasciati da un Messi che si muove per il campo seguendo la sua visione da essere calcistico superiore. Scaloni è poi aiutato da una rosa di altissimo livello. Per capirlo basta osservare il gol che gli ha permesso di conquistare il suo secondo titolo continentale. Fuori Messi infortunato, sostituito da Nico Gonzalez, fuori Fernandez, Mac Allister e Alvarez e dentro Paredes, Lo Celso e Lautaro, con la rete decisiva arrivata proprio alla fine di una combinazione tra questi ultimi tre.
Poco prima la Spagna aveva finito di sollevare al cielo sopra Berlino la Coppa che vale il titolo europeo. Lo ha fatto dominando l'Inghilterra che, nonostante una rosa straordinaria, ha proseguito nella logica di limitare il più possibile gli "eventi" di una partita, praticando un calcio scolastico e solo difensivo nella speranza che uno dei sui campioni risolvesse i problemi. I colpi di ingegno, anche tattico, della partita con l'Olanda, soprattutto nel primo tempo, sono stati rimessi nel cassettino della memoria di Southgate, che si arreso prima ancora di scendere in campo. La Spagna ha vinto meritatamente mettendo in mostra una logica ben precisa, fatta di possesso solo fino a quando serve, prima di cercare di velocizzare in verticale sfruttando gli uno contro uno sulle fasce di Williams e Yamal, le sponde di Morata, le rotazioni esterne (dentro-fuori) tra i laterali di difesa e quelli d'attacco, la capacità di trovare spazio tra le linee e di inserirsi in attacco di Dani Olmo e sopperendo alla latitanza di Rodri (marcato a uomo da Foden e costretto a uscire per infortunio) con i movimenti a tutto campo di uno straordinario Fabian Ruiz.
La Spagna ha vinto sette partite su sette all'Europeo, l'Argentina sei su sei (anche se una ai rigori contro l'Ecuador ai quarti) in Copa America. Dall’arrivo dei nuovi c.t. hanno vinto tutto. Difficile vedere Nazionali al loro livello, tra un Brasile che sta facendo fatica anche a qualificarsi al prossimo Mondiale, Inghilterra e Francia che rinunciano a giocare nonostante abbiano i giocatori più forti e un'Italia che non ha nemmeno quelli. Forse solo la Germania può evitare, anche se è comunque presto per dare sentenze, il dominio di Spagna e Argentina nella Coppa del mondo del 2026.