Alfredo Cahe, medico del Pibe de Oro per dieci anni: "Condizioni simili a quando venne ricoverato a Cuba per disintossicarsi dalla cocaina"
Dopo l'operazione per la rimozione di un coagulo di sangue al cervello, Diego Armando Maradona resterà nell'ospedale di Olivos, almeno fino a lunedì prossimo. Ad annunciarlo è stato il medico personale del campione argentino, Leopoldo Luque: "Siamo certi che Diego rimarrà qui fino a lunedì", ha spiegato ai giornalisti fuori dall'ospedale nel nord di Buenos Aires. "Quando un paziente è affetto da sindrome da astinenza, lo trattiamo, non lo lasciamo andare", ha aggiunto il dottore.
"Diego non era necessariamente d'accordo ma abbiamo insistito e ora lo vediamo migliorare - ha proseguito Luque - L'idea ora è che rimanga in ospedale fino a quando non completa il processo, che varia da paziente a paziente". Se da un lato arrivano conferme e rassicurazioni circa i "progressi costanti e l’eccellente decorso post operatorio" del Diez, dall'altro però ricompare lo spettro della dipendenza dall’alcol.
A parlare del problema è stato Alfredo Cahe, ex specialista che ha curato Maradona per un decennio nel periodo più difficile del Pibe de Oro: "Le sue condizioni oggi ricordano molto quelle di quando fu costretto a ricoverarsi a Cuba per disintossicarsi dalla cocaina - ha detto preoccupato Cahe - Maradona ha sostituito la droga con l’alcol. Così è ingestibile".
E la conferma alle sue parole sembra arrivare dall’ultimo bollettino medico emesso dall'ospedale argintino: "Il paziente progredisce bene e non presenta alcuno strascico a livello neurologico, tuttavia Maradona ha presentato episodi di confusione e sintomi riconducibili a una crisi d’astinenza, tra cui sudorazione accentuata e repentini sbalzi d’umore con attacchi d'ira".
Motivo per cui, nonostante la volontà di tornare a casa, Maradona resterà ricoverato almeno fino a lunedì e per il weekend non è previsto alcun nuovo bollettino medico.