La squadra di Coudet ha trionfato con un turno di anticipo cinque anni dopo l'ultima volta
Il Racing Club di Avellaneda è di nuovo campione d'Argentina, un altro successo per Diego Milito. Il Principe, oggi ds dell'Academia, è di nuovo re in casa propria dopo il titolo conquistato da calciatore nel 2014, l'ultimo prima di quello targato Coudet. All'ex squadra di Lautaro Martinez è bastato l'1-1 in casa del Tigre per vincere il campionato con una giornata di anticipo, mettendo fine all'egemonia del Boca Juniors.
Un trionfo dell'esperienza quello dei biancazzurri, non solo per la presenza di Milito in dirigenza. L'età media della squadra titolare sfiora i 30 anni e il grande trascinatore, oltre al tecnico Coudet, è stato il 36enne Lisandro Lopez che, vecchia conoscenza del calcio europeo, ha segnato 17 reti sulle orme del Principe. Una coppia d'attacco che insieme a Cvitanich ha toccato i 70 anni in due.
Il grande merito del successo però va attribuito alla gestione di Eduardo Coudet, sia dal punto di vista tattico e strategico sia da quello gestionale appunto. A inizio stagione infatti Coudet ha fatto da parafulmine nei rapporti tesi tra squadra e gruppi ultras, poi in piena lotta scudetto non ci ha pensato due volte a mettere fuori rosa l'ex Genoa Centurion - una delle stelle della squadra - dopo un plateale diverbio dopo una sostituzione presa male.