"E' stato meraviglioso, ho realizzato tutti i miei sogni"
El mas grande, il più grande, come scrive Olé, uno dei quotidiani sportivi di riferimento dell'Argentina, ha detto basta. Basta con il calcio, i dribbling, i gol. Juan Román Riquelme, 36 anni, appende le scarpe al chiodo. Si ferma qui perché, spiega, "è stato meraviglioso e ho realizzato tutti i miei sogni, ma è arrivato il momento di smettere". Fine corsa, con la commozione da ributtare in gola e una manciata di trofei in bacheca.
Eccoli, appunto: un oro olimpico a Pechino nel 2008, 5 campionati argentini, una Coppa Intercontinentale (2000, Boca Juniors), 3 Libertadores e una Recopa Sudamericana per citare solo i più importanti. Poi un secondo posto nella Coppa America del 2007 in Colombia, forse il suo più grande cruccio insieme al Mondiale del 2006, perso già ai quarti. Poi ci sono i riconoscimenti personali: 4 volte giocatore argentino dell'anno, 1 miglior calciatore del Sudamerica. Abbastanza per consegnargli, appunto, il titolo di Mas grande.
Lui, Riquelme, ringrazia ma chiarisce che "Maradona è unico, semplicemente il migliore della storia". Quindi anche nella sua Argentina si tratta di partire dal secondo posto in giù, eventualmente. "Ho preso la decisione di non giocare più a calcio - dice a ESPN -. Ho avuto la fortuna di fare un lavoro che mi piace giocando al calcio: mi sono divertito tanto e ho lasciato tantissimi ricordi, ma ho preso una decisione: smetterò di giocare. Ho avuto la fortuna di vincere un Clasico, è una cosa davvero incredibile. Ed è difficile scegliere quale sia stato il più bello. Per me nella prima divisione argentina esiste solo una maglia, quella del Boca. Con questa maglia ho vinto tanto, ho realizzato tutti i miei sogni, ora tocca agli altri". Già, agli altri. Mentre sul web e sui social gli altri, tutti, lo salutano e lo ringraziano.