L'ex giallorosso allontana un possibile ritorno in Italia: "Qua le strutture sono più avanti rispetto e il calcio è molto differente"
"Qua le strutture sono un po' più avanti rispetto a quelle italiane, il calcio è molto differente. In Italia più tattica, attesa e studio, qui calcio più propositivo. Per le mie caratteristiche credo sia meglio questo calcio rispetto a quello italiano. Appena arrivato ho capito subito l'importanza e la storia di un club come l'Aston Villa e mi sono messo al lavoro". Così nel corso di un'intervista a Sky Sport l'ex Roma Nicolò Zaniolo, che in Premier League si sente già a casa e di fatto allontana l'ipotesi di un ritorno in Italia (si è parlato spesso di Juve).
"È stata un'estate che non mi aspettavo, al Galatasaray mi avevano detto che ero parte del progetto, che avrei giocato la Champions League. Ma poi mi ha chiamato Monchi e mi ha detto che ci sarebbe stata questa possibilità. L'ho presa al volo perché era un'opportunità troppo grossa per me giocare in Premier League. Appena mi ha chiamato sia io che il Gala abbiamo capito che era un'opportunità troppo grande e sono venuto qua - ha aggiunto Zaniolo - L'esperienza in Turchia mi ha cambiato? Sì. Perché sarà anche un detto ma quando sei sempre in Italia, vicino a casa, con le persone care non ti stacchi mai dalla famiglia. È stata una sfida, una prova di forza. Sono andato in Turchia, in un'altra cultura, un altro continente, un'altra vita completamente. Sono cresciuto dal punto di vista umano e calcistico".
Sul suo trasferimento in Inghilterra l'ex Roma ha spiegato che "tutti gli allenatori che ho avuto in passato mi hanno dato cose differenti ma che mi servono ancora oggi. Ho lavorato con Di Francesco, Ranieri, Mancini ora Spalletti, Mourinho, Emery. Sono tutti allenatori di alto livello, c'è chi vuole una cosa e chi un'altra. La cosa importante è metterle tutte insieme. Sono stati tutti importantissimi per me, Di Francesco mi ha fatto esordire in Champions League, Mancini mi ha chiamato in Nazionale prima dell'esordio in Serie A, Mourinho mi ha fatto vincere il primo trofeo della carriera. È stato anche se per poco tempo una grandissima persona, un grandissimo motivatore. Tutti sono stati importantissimi e li ringrazierò per sempre" ha proseguito Zaniolo, che è stato schierato titolare da Luciano Spalletti per la sfida tra Italia e Ucraina.
"San Siro è stato uno degli stadi che mi hanno accompagnato per tutta la mia infanzia, insieme al Bernabeu, all'Olimpico di Roma e a Wembley in cui spero di giocare presto con la Nazionale. Speri di giocare in stadi così. È stata una grande emozione perché abbiamo vinto la partita, erano fondamentali quei punti contro l'Ucraina. Un bellissimo ricordo ma non bisogna fermarsi qui ci sono altri obiettivi davanti - ha concluso - Se ho un esempio? Invidio molto l'attitudine e la concentrazione di Kolarov negli allenamenti, sempre concentrato e in grado di aiutare gli altri. Voglio diventare autoritario nello spogliatoio".