L'ex presidente blaugrana si difende dopo la pubblicazione delle chat WhatsApp e sottolinea: "Lasciar andare Leo è stato un errore storico"
© Getty Images
Josep Maria Bartomeu dice la sua sul caso degli insulti a Lionel Messi nelle chat WhatsApp degli ex dirigenti del Barcellona: "Rispetto ai commenti su Messi che, lo ricordo, si basano su messaggi fatti nella sfera privata, posso dire che fanno parte della libertà individuale di espressione di ognuno, anche se io ho un'opinione differente - le sue parole affidate a un comunicato -. In questo senso ripeto quanto ho detto pubblicamente in diverse occasioni: lasciare andare Leo, il miglior giocatore della storia del calcio, è stato un errore storico".
Le parole dell'ex numero uno blaugrana fanno parte di una nota più ampia in cui afferma di non essere mai stato a conoscenza delle fughe di notizie relative al contratto di Messi (pubblicato su El Mundo nel gennaio 2021, pochi mesi prima della scadenza), come invece indicato dai Mossos d'Esquadra in un rapporto sull'inchiesta 'Barçagate', in cui compare come indagato. L'inchiesta, che va avanti da quasi tre anni, riguarda i presunti tentativi di imbastire una campagna di diffamazione contro componenti ed ex componenti dello staff blaugrana (tra cui Messi, Piqué, Xavi e Guardiola), a difesa dell'immagine dello stesso Bartomeu e dei quadri dirigenziali che a lui facevano capo. "Voglio chiarire che non ho realizzato nessuna di queste fughe di notizie, non ho autorizzato nessuna di queste fughe di notizie e non ero a conoscenza di alcuna fuga di notizie", le sue parole.
La polizia catalana ipotizza il reato di rivelazione di segreto e segnala come presunti colpevoli l'ex dg del club, Òscar Grau, e l'ex capo dei servizi legali, Román Gómez Ponti. Quest'ultimo è l'oggetto delle intercettazioni, nonché colui che più duramente si scaglia contro la Pulce, chiamandolo "topo di fogna" e "nano ormonale" nella chat di gruppo. La stessa chat, secondo Bartomeu, proverebbe la sua estraneità ai fatti, dato che in essa l'ex presidente si interroga sulle origini della fuga di notizie e sottolinea come la pubblicazione del contratto di Messi sia in realtà deleteria per l'immagine del Barcellona.