L'argentino pronto a volare in Cina: ma non parla e non dà alcuna ufficialità
"No te vayas", non te ne andare. Cartelli e cori. Implorazioni. La Bombonera è stata un cuore gonfio e carico di malinconia durante Boca-Colon, finita 4-1. In gol (quello del 2-1) anche Carlos Tevez. Per lui, per l'Apache, è stata con ogni probabilità l'ultima partita con la maglia del Boca Juniors nel suo stadio: il richiamo della Cina sembra essere troppo forte e definitivo. Anche se Tevez non ha sciolto le riserve: non ha rilasciato dichiarazioni.
È uscito dal campo commosso, salutando il pubblico con una mano alzata e una sul cuore. Ma non ha fatto parola, né prima né dopo la partita, riguardo al suo futuro. La Cina, come detto, incombe: una mega offerta da 40 milioni a stagione. Eppure l'Apache l'ha spiegato nei giorni scorsi: deciderò in luna di miele.
Guillermo Barros Schelotto, tecnico del Boca, se l'è giocata così: "A me Carlos non ha detto niente. Noi lo aspettiamo a gennaio, la decisione spetta soltanto a lui". Certo, la standing ovation concessa è parso un segnale inequivocabile: "L'ho tolto perché la partita era chiusa. E sì, forse per permettere alla gente di salutarlo. Ma anche perché magari così lo hanno convinto a restare". Un invasore solitario è entrato in campo inginocchiandosi davanti all'Apache, prima di abbracciarlo.