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Brasile, Fortaleza in serie A nel segno di Rogerio Ceni e Gustagol

Dopo 12 anni di purgatorio arriva la promozione: in porta c'è un miracolato ex Chapecoense

04 Nov 2018 - 10:54

Ci sono storie bellissime nella favola del Fortaleza, che nella notte italiana si è guadagnato il ritorno nella serie A brasiliana dopo 12 anni di purgatorio tra serie B e serie C. Storie che si sono sviluppate in una metropoli piena di problemi e di contraddizioni, che deve lottare ogni giorno contro le diseguaglianze sociali del presente e una pesante eredità di un passato difficile. Fortaleza è la capitale del Cearà, Stato del Nordest del Brasile, una delle zone con il Pil più basso nonostante eccezionali risorse di varia natura, soprattutto un patrimonio naturale e turistico da fare invidia a mezzo mondo. Nel giro di poche settimane, il Fortaleza ha festeggiato il centenario dalla fondazione e la promozione in serie A.

DA PORTIERE-GOLEADOR A MAGO
L’allenatore del Fortaleza è Rogerio Ceni. Il nome già di per sé evoca qualcosa di magico. Nato il 22 gennaio del 1973, è passato alla storia come il portiere-goleador per eccellenza. Dopo aver iniziato diciassettenne con la maglia del Sinop vincendo il campionato matogrossense, ha disputato la parte fondamentale della sua carriera. Dal 1992 al 2015 ha vinto di tutto e ha segnato 132 gol. In Nazionale ha trovato sempre colleghi più forti di lui ma come riserva ha vinto il Mondiale del 2002. Resta tuttora capocannoniere del San Paolo in Copa Libertadores con 14 gol a pari merito con il centravanti Luis Fabiano. Anche da allenatore sembrava destinato a continuare con il Tricolor del San Paolo, ma il suo esordio in panchina nel 2017 è finito male così all’inizio del 2018, con grande umiltà, ha accettato l’offerta del Fortaleza e ha costruito una squadra in grado di diventare subito competitiva ai massimi livelli. Appena conquistata la promozione ha declinato complimenti e feste: “Non mi basta questo risultato, voglio che la squadra resti concentrata fino alla fine per chiudere la stagione al primo posto in serie B. Anche questo è un titolo”. Atipico in tutto, a differenza del 99% dei suoi connazionali preferisce la musica rock al samba o al pagode, ama vestire elegante anche quando le temperature lo sconsiglierebbero. Era e resta unico.

UN VERO MIRACOLATO
Rogerio Ceni è stato un portiere anomalo e ha conquistato la serie A con un portiere che ha qualcosa di ultraterreno. Si chiama Marcelo Boeck ed è nato il 28 novembre 1984. La data di nascita secondo gli appassionati di astrologia influisce molto sulla vita di una persona, ma per quella di Marcelo è stata addirittura fondamentale. Se fosse nato in un altro giorno e mese, forse oggi non sarebbe qui. Nel 2016 era il portiere di riserva della Chapecoense ed era convocato per il tragico viaggio che avrebbe cancellato la squadra biancoverde dalla storia del calcio. Aveva un piccolo infortunio, non avrebbe giocato nemmeno un minuto in quella finale, ma voleva partecipare lo stesso alla trasferta per stare vicino ai compagni. All’ultimo momento l’allenatore Rodrigo Caio gli disse: “Marcelo, ho visto che è il tuo compleanno. Stai pure a casa a festeggiare con la tua famiglia”. Un po’ a malincuore, Boeck accettò questa dispensa e la storia racconta che quel compleanno gli salvò la vita. Passato lo shock, ha deciso poi di ricominciare dalla serie B, dal Fortaleza, per riguadagnarsi il diritto di vivere ancora un po’ nel grande calcio.

CHIAMATELO GUSTAGOL
Portieri a parte, l’altro grande artefice della promozione è Gustavo Henrique da Silva Sousa, 12 gol realizzati in campionato e terzo nella classifica cannonieri della serie B nonostante uno stop di 50 giorni a metà stagione per una frattura all’avambraccio. Ormai è universalmente conosciuto come “Gustagol”. È arrivato al Fortaleza in prestito dal Corinthians dopo un lungo viaggio attraverso squadre minori: Taboao da Serra, Criciuma, Resende, Atletico Tubarao, Nacional, Bahia e Goias. A Fortaleza ha trovato l’ambiente ideale per affermarsi. Magari la tecnica di base non è esattamente quella più raffinata, ma il suo modo di giocare è tremendamente efficace e votato alla finalizzazione. Veloce, potente, bravo in acrobazia. Spesso decisivo. Il Fortaleza spera di poterlo tenere anche l’anno prossimo in serie A, ma non sarà facile perché comincia a essere seguito da diverse squadre, anche europee.

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