Il capitano dei Seagulls: "Da quando è arrivato Roberto, vedo il calcio in maniera totalmente diversa"
© Getty Images
Le idee di Roberto De Zerbi hanno avuto un impatto incredibile sul Brighton e sul rendimento dei suoi giocatori. Una ventata d'aria nuova che ha colpito un po' tutti in Premier League. A partire dal capitano dei Seagulls Lewis Dunk. "Da quando è arrivato De Zerbi, vedo il calcio in maniera totalmente diversa - ha spiegato il difensore in un'intervista al Times -. Pensavo prima avesse senso, e invece quando imparo qualcosa ora penso: 'Perché sta cosa non la sapevo?'". "Con De Zerbi è tutta una questione di dettagli. L'attenzione che dedica ai dettagli è davvero incredibile - ha aggiunto -. Ai tifosi può far paura quando usciamo dall’area palla al piede. Ma sappiamo cosa stiamo facendo". "Provocare il pressing avversario è quello che facciamo, ma dietro a questa pazzia c’è un metodo preciso", ha proseguito.
"Le prime due settimane con lui sono state molto complicate - ha raccontato Dunk -. Potter se n’è andato che eravamo quarti, è stato strano vederlo andar via". "Con Roberto è stato difficile: non sapeva l’inglese, parlava solo col traduttore. Ero confuso. Alla fine non ascoltavo lui, ma aspettavo che parlasse il traduttore - ha proseguito -. E poi gli allenamenti sono cambiati drasticamente". Un'inversione di rotta che ha dato la svolta, innescato nuove dinamiche e portato grandissimi risultati.
"Lui ci dice: 'Non giochiamo così per fare bel calcio, giochiamo così per far gol agli avversari' - ha spiegato il capitano dei Seagulls parlando delle indicazioni di De Zerrbi -. In allenamento studiamo ogni scenario". "Se il pressing arriva da una parte, sappiamo come comportarci - ha aggiunto -. Se arriva dall’altra parte, sappiamo come rimediare. Sappiamo esattamente dove la palla deve andare in ogni circostanza". Un impianto organizzato in cui tutti sanno quello che devono fare in ogni momento del match e in cui nulla è lasciato al caso.
Linee guida che aiutano a migliorare non solo tatticamente la squadra, ma anche individualmente i giocatori. "Da quando c’è De Zerbi, sono molto più sicuro palla al piede - ha concluso Dunk -. Prima dovevo difendere l'area e correrci attorno per recuperare la palla. Ora riesco a giocare di più e sono anche più tranquillo".