Il saluto di Parigi a Verratti
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L'Uefa ha messo sotto la lente d'ingrandimento i rapporti fra il club di Nasser Al-Khelaïfi e i club della penisola araba che hanno visto l'approdo di Marco Verratti, Abdou Diallo e Julian Draxler
I rapporti fra Paris Saint Germain e il Qatar finiscono nel mirino della Uefa. Come riportato da "L'Équipe", le cessioni di Marco Verratti, Abdou Diallo e Julian Draxler hanno fatto scattare l'allarme fra le stanze del massimo organo del calcio europeo che ha deciso di indagare sui rapporti fra la società e il ricco paese mediorientale. Che ha portato nelle casse dei parigini 80 milioni di euro nell'ultima sessione di mercato.
Non si tratta della prima volta per il club parigino di proprietà del fondo di investimento Qatar Sports Investments, attualmente proprietario al 100% della società transalpina, che già in passato si è vista bloccare dalla Uefa alcuni contratti di sponsorizzazione con società qatariote (BeIN Sport, Qatar Tourism, Aspetar) in quanto le due parti in causa sarebbe direttamente correlate fra loro.
Una situazione simile a quanto accaduto per le cessioni di Verratti e compagni secondo l'ente di stanza a Nyon che sta indagando sulla vicinanza tra il Psg e i club che hanno acquisito i cartellini dei calciatori e il relativo diritto alle prestazioni sportive degli stessi.
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Qualora la correlazione fosse confermata, la squadra di Luis Enrique andrebbe incontro a una violazione del Fair Play Finanziario con il rischio di congelare i trasferimenti dei tre calciatori verso i club della penisola araba.
I collaboratori di Nasser Al-Khelaïfi hanno immediatamente smentito l'indiscrezione puntualizzando sulle pagine di "L'Équipe" come le transizioni siano state effettuate all’insegna della legalità e trasparenza, tuttavia non si fermano le politiche sul calcio arabo.
CEFERIN INTERVIENE SUL CASO ARABIA SAUDITA
Oltre al Qatar, preoccupa l'Uefa soprattutto l'Arabia Saudita e in questo caso è intervenuto direttamente il presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin che, in un'intervista rilasciata a un quotidiano sloveno, ha confermato come non vi sia stata alcuna proposta in merito a una collaborazione fra l'istituzione europea e lo stato saudita. "Nessuna offerta o invito. Si dice che l'Arabia Saudita vorrebbe moltissimo ospitare la finale di Champions League o che i suoi club giocherebbero addirittura in Champions League, ma questo mi arriva sempre attraverso intermediari. A volte leggo su media molto 'credibili' che stiamo già parlando di una totale assurdità - chiosa il numero uno del calcio europeo -. La Champions League si giochera' in Europa e vi parteciperanno le squadre dei paesi membri della Uefa. Non abbiamo nemmeno detto una parola sulle altre opzioni".
Ceferin ha approfondito anche l'argomento su un futuro sorpasso da parte del calcio arabo rispetto a quello europeo a livello di notorietà dopo il trasferimento di fuoriclasse come Cristiano Ronaldo, il tutto facendo un paragone con il movimento cinese che prima dell'avvento del Covid provò a fare man bassa nel Vecchio Continente. "Penso che questa storia dell'Arabia Saudita avrà vita relativamente breve. Ho già detto più volte che secondo me questo è l'approccio sbagliato allo sviluppo del calcio. Inserendo calciatori che hanno praticamente finito la carriera in Europa non si sviluppa il calcio. La Cina ha fatto la stessa cosa anni fa, ma la sua nazionale non è riuscita a qualificarsi per la Coppa del Mondo - ha concluso il dirigente sloveno -. Si può davvero parlare di un altro livello, almeno in termini di nomi, ma non si tratta di un livello molto diverso a livello di soldi. Carlos Tevez, che era un grandissimo calciatore, all'epoca aveva già un contratto da 100 milioni in Cina. Probabilmente oggi i numeri sono un po' più alti, ma non vedo giovani stelle come Erling Haaland e Kylian Mbappe interessati ad andare in Arabia Saudita".