Conferenza stampa del difensore dopo l'episodio accaduto contro il Valencia: "Senza prove si crea un precedente pericoloso"
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"Ci sono due opzioni. O Diakhaby se l'è inventato o ha frainteso, non lo so. Tutto il resto è puro circo". Juan Cala, difensore del Cadice, accusato dal giocatore del Valencia di avergli rivolto insulti razzisti nell'ultimo match di Liga, è intervenuto in conferenza stampa per dare la sua versione dei fatti. Secondo Diakhaby, Cala lo avrebbe definito 'negro di m...'. "Dobbiamo agire con decisione su ciò che sta accadendo. Perché senza prove stiamo creando un precedente molto pericoloso", ha spiegato lo spagnolo.
"Non so cosa sia accaduto alla mia presunzione di innocenza. Nessuno merita questo linciaggio pubblico. Ho ricevuto ogni tipo di minacce attraverso i social. Da domenica il mio avvocato raccoglie materiale per avviare un'azione legale" le parole del 31enne spagnolo.
Cala ha assicurato di avere "il pieno sostegno del club, così mi ha detto il presidente. Non vedo l'ora di risolvere la questione e iniziare a prepararmi per la prossima partita". A suo giudizio "non c'è razzismo nel calcio spagnolo. Ma se la Liga vorrà adottare un protocollo per questi casi, avrà il mio sostegno".
"Io ho vissuto con cinesi, sudafricani. Sono stato in Guinea con Kanoute e Benjamin. È uno spettacolo incredibile quello che sta succedendo. Sono sotto shock. Ci sono 20-25 telecamere, microfoni, giocatori, arbitri. E nessuno ha sentito niente", ha aggiunto Cala