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Carrera, con lo Spartak è finita: "Futuro in Italia? Mai dire mai"

L'ex tecnico dei russi parla anche di Juventus: "Ronaldo un campione, può vincere la Champions. Conte? Può rivoluzionare una squadra in ventiquattro ore"

25 Ott 2018 - 16:07

Massimo Carrera, ex tecnico dello Spartak Mosca con cui ha vinto il campionato russo 2016/17 e la Supercoppa 2017, è stato esonerato dal club lo scorso 22 ottobre e durante un'intervista ai microfoni di RMC Sport ha parlato del proprio futuro, di Marchisio alla Zenit, di Juventus e anche di Antonio Conte, che lui conosce bene e che è tra i principali candidati a prendere il posto di Lopetegui sulla panchina del Real Madrid.

Carrera è stato sollevato dall'incarico di allenatore capo dello Spartak, ma in questi anni si è fatto molto amare dai tifosi russi, che gli hanno manifestato tutto il loro affetto presentandosi in centinaia alla sua ultima conferenza stampa: "Lasciare un buon ricordo è importante - ha detto il tecnico nel corso della trasmissione Maracanà - Purtroppo nel calcio i risultati sono positivi o negativi e le società decidono di cambiare allenatore per trovare una soluzione. Ho accettato questa decisione. Sono stati due anni e mezzo importanti, perché sono diventato allenatore. Loro hanno creduto nelle mie qualità, ho portato lo Spartak a vincere il campionato dopo sedici anni, abbiamo vinto la Supercoppa e siamo arrivati terzi l'anno scorso per un finale rocambolesco. Quest'anno siamo in Europa League e in campionato a un punto dalla seconda: non era un risultato disastroso ma la società ha deciso così".

Il futuro? "Mi prendo un po' di relax, sono stati due anni e mezzo intensi, a volte non semplici. Non avevo modo di parlare spesso con la proprietà se non con qualche messaggio con il presidente. Adesso voglio fermarmi un attimo e riflettere, anche sugli errori che posso aver commesso".

Una panchina italiana? "Mai dire mai, in questo momento l'idea è di riposarmi ma dipende sempre cosa viene offerto, i programmi e cosa vuole un club. Non alleno solo per allenare".

Allegri e Ancelotti? "Due grandi allenatori che hanno dimostrato di sapere gestire i campioni. Stanno facendo girare i calciatori, riuscendo comunque sempre a trovare la quadra giusta. Allegri è tanti anni che è alla Juve, ha un bel percorso personale. Ancelotti ha preso un Napoli di Sarri che giocava benissimo e pur cambiando qualcosa sta facendo giocare bene la squadra. Sta facendo delle ottime cose".

Si aspettava questo tipo di Ronaldo, al servizio della squadra? "Ronaldo è un grande campione e da tale si mette a disposizione della squadra. E quando la squadra lo capisce prende più consapevolezza della propria forza".

La Juventus e la Roma? La Juve ha tutte le possibilità di vincere la Champions League. La Roma ha dei buoni valori Il Cska è giovane ma gioca bene, ha fatto una buona vittoria".

La Nazionale? "Mancini è un grande allenatore, ha capito che bisogna puntare sui giovani. In Italia ce ne sono ma dobbiamo farli giocare. Quando cambi generazione bisogna avere la pazienza di aspettare. In queste partite ha dimostrare di andare in crescendo".

Quello russo è il campionato giusto per Marchisio? "È un campionato interessante che sta migliorando di anno in anno. Le squadre e gli allenatori sono organizzati e preparati. Claudio sicuramente può fare la differenza, ha qualità e ha giocato per tanti anni ad alti livelli. Quello russo è un campionato combattuto".

La Juventus può centrare la Champions League? "Per me sì. Ci sono tante squadre forti, ma ha tutte le carte in regola. Ha preso consapevolezza delle sue qualità, può essere l'anno".

La Champions può portare via qualche energie in campionato? "Non tanto, avendo una rosa ampia si possono ruotare i giocatori. Arrivano sempre freschi alle partite di ogni competizione. Non porta via spazio al campionato. Quella più vicina alla Juve è il Napoli. Non è facile stare dietro ai bianconeri, perché gli azzurri non possono sbagliare. Le altre sono sempre costretta a vincere".

Conte può prendere una squadra in corsa? "Ci siamo sentiti una settimana fa. Ora lui è a Londra. È in grado di prendere una squadra in corsa, può rivoluzionare una squadra in ventiquattro ore. Ha tutte le caratteristiche per farlo, poi starebbe a lui decidere. Se qualcuno lo prendesse, sicuramene non se ne pentirebbe".

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