Martedì 3 ottobre sede chiusa e la squadra non si allenerà. Il presidente Bartomeu: "Siamo indignati"
Il Barcellona conferma la sua ferma posizione pro-referendum indipendentista e ha deciso di aderire allo sciopero generale indetto per la giornata di domani, martedì 3 ottobre, dal gruppo Mesa por la Democracia e ha informato che la sede del club rimarrà chiusa tutto il giorno. Tramite un comunicato, la società blaugrana ha confermato che "nessuna delle squadre professionistiche si allenerà presso il centro atletico Joan Gamper".
Nella giornata di lunedì i dipendenti della società hanno scioperato tra le ore 12 e le 12.15 allo scopo di "condannare fortemente l'uso della violenza volto a impedire l'esercizio del diritto di voto e la libera espressione dei cittadini nel corso del referendum".
Los empleados del FC Barcelona paran durante 15 minutos #2oct https://t.co/wOqQ7mwLvC
— FC Barcelona (@FCBarcelona_es) 2 ottobre 2017
El FC Barcelona se adhiere al paro de país impulsado por la Mesa para la Democracia y, por tanto, el Club permanecerá cerrado mañana.
— FC Barcelona (@FCBarcelona_es) 2 ottobre 2017
Ninguno de los equipos profesionales ni tampoco del deporte formativo del FC Barcelona se entrenarán mañana en la Ciudad Deportiva.
— FC Barcelona (@FCBarcelona_es) 2 ottobre 2017
Il presidente Josep Maria Bartomeu ha espresso le proprie idee in una conferenza stampa: "Ieri abbiamo manifestato la nostra condanna più assoluta ai fatti che sono accaduti nel nostro paese. In questo contesto abbiamo deciso di prendere delle misure che attestassero la nostra indignazione. Abbiamo considerato seriamente il rinvio della partita ma la Liga non ha acconsentito alle nostre richieste, per cui abbiamo deciso di giocare a porte chiuse considerandolo un modo efficace per esprimere il nostro rifiuto. La partita è stata trasmessa in tutto il mondo e milioni di persone hanno potuto vedere l'eccezionalità accaduta al Camp Nou"
"Condanniamo le decisioni che violino il diritto alla libertà d'espressione e difendiamo le persone che lavorano per difendere questi diritti" ha detto il presidente sottolinenando che "il club ha deciso di unirsi allo sciopero di mercoledì. In un momento così speciale il club riafferma il proprio impegno verso la libertà. Quel che è successo ieri è inammissibile, chiediamo rispetto e siamo accanto ai rappresentanti. Noi catalani ci siamo guadagnati il diritto ad essere ascoltati. Nella nostra condizione di club globale continueremo spiegando al mondo quel che sta succedendo in Catalogna come abbiamo fatto in 118 anni di storia"
"Per chiudere, in nome del club vogliamo solidarizzare con i cittadini anonimi che ieri hanno difeso un bene così prezioso come la democrazia e vogliamo appoggiare coloro che hanno subito danni. Abbiamo ricevuto pressioni di ogni tipo. Il fatto di giocare a porte chiuse era un modo per far sentire la nostra voce" ha concluso Bartomeu.
Ha preso posizione anche l'altra squadra di Barcellona, l'Espanyol che in un comunicato ha spiegato le mosse della società per la giornata di domani: la Ciudad Deportiva Dani Jarque resterà chiusa al pubblico ma la prima squadra effettuerà comunque una sessione di recupero fisico a porte chiuse e senza la consueta disponibilità verso la stampa. E' stata inoltre posticipata la presentazione della squadra di calcio femminile. Il club ha voluto sottolineare il massimo rispetto per la posizione di tutti i lavoratori e professionisti. Il 4 ottobre l'attività abituale nei suoi centri sportivi di Cornellà e El Prat de Llobregat e Sant Adrià de Besos riprenderà normalmente.
Comunicat oficial del #RCDE: Aturada general per demà 3 d'octubre. pic.twitter.com/hvu4vz4Sso
— RCD Espanyol (@RCDEspanyol) 2 ottobre 2017