Il 21enne attaccante è passato in un mese dagli insulti alla gloria. Con numeri da record
Un mese fa, esattamente la notte tra il 14 e il 15 agosto, il popolo del web si scatenava nella sua versione peggiore contro un ragazzo di colore di 21 anni che aveva avuto il torto di sbagliare un calcio di rigore. Tammy Abraham, attaccante del Chelsea, è stato il primo della lunga lista di vittime nella stagione nera degli insulti razzisti via social che sta scandalizzando l'Inghilterra. Era entrato nel secondo tempo della Supercoppa europea contro il Liverpool e chi sa di calcio l'aveva previsto subito, al di là dell'errore sul penalty: "Questo ragazzo si farà", per dirla alla De Gregori. Trentuno giorni e sette gol dopo è diventato un eroe e, forse un po' azzardando, possiamo dire che è nata una nuova stella del calcio.
Proprio sconosciuto, in realtà, Abraham non lo era, perché già nel 2017 segnò 23 gol in Championship con la maglia del Bristol e l'anno scorso si è superato realizzandone 25 (più uno nei playoff) all'Aston Villa. Nel mezzo la parentesi allo Swansea in Premier, con 5 reti (e tanta panchina) all'attivo: da qui lo scetticismo dei tifosi Blues a inizio stagione. Aspettavano il colpo da 100 milioni, si sono ritrovati un ragazzino del vivaio, che oggi è il principe dei bomber in Inghilterra (insieme ad Aguero) e nei principali campionati europei.
La tripletta al Wolverhampton di Cutrone, che arriva dopo le doppiette a Norwich e Sheffield United, lo proietta nella storia: è il più giovane giocatore del Chelsea ad aver mai realizzato un hattrick ed è il terzo giocatore a segnare due o più gol per tre partite consecutive in Premier League dopo Cristiano Ronaldo nel dicembre 2006 e Dele Alli nel gennaio del 2017. Ora è già a quota sette, con una media di un gol ogni 47 minutiù: spaventoso. E pazienza se sabato ha segnato anche un autogol: almeno questo i tifosi glielo perdoneranno.
A quesi numeri vanno poi aggiunti quelli collettivi del Chelsea, che ha messo in vetrina anche altri enfant prodige come Mason Mount e Fikayo Tomori: i Blues sono la prima squadra della storia a segnare 11 gol consecutivi in Premier (autoreti escluse) realizzati da ragazzi di 21 anni o più piccoli. L'età media delle reti Blues in questa stagione è appunto 21 anni e 124 giorni, la più bassa nei cinque principali campionati europei. È questa la grande scommessa di Lampard, partito tra alti e bassi nella sua avventura al Chelsea da allenatore: scommettere sui giovani. E diventare grande insieme a loro.