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L’attaccante dei Blues alla vigilia della sfida col Lille sul momento difficile che sta vivendo il club: “Noi siamo i calciatori e dobbiamo concentrarci su quel che succede in campo”
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Il Chelsea è in vendita. Dopo le sanzioni imposte ad Abramovich la banca Barclay's ha sospeso e congelato le carte di credito aziendali di tutti i dipendenti e in questo clima la squadra prepara la delicata sfida di ritorno degli ottavi di fiale di Champions League contro il Lille. "Siamo tutti professionisti. Tutti sanno che ci troviamo in una situazione strana – ha detto Kai Havertz nella conferenza della vigilia - ma noi siamo i calciatori e dobbiamo concentrarci su quel che succede in campo. Ed è la cosa migliore che possiamo fare. Per il resto ci penserà la società".
"Le trasferte? Se ci sarà da pagare, pagherò – ha detto l’attaccante dei Blues - Non è un problema, non penso lo sia per noi. La cosa più importante è giocare e credo che ci siano al mondo cose più difficili rispetto alla scelta di prendere un autobus o un aereo. Se ci sarà da pagare, pagherò senza problemi".
In conferenza della partita non si parla quasi per niente, praticamente tutte le domande sono sul conflitto russo-ucraino: "Non è proprio compito dei calciatori parlarne – le parole di Havertz - Siamo seduti qui a Cobham, giochiamo a calcio, possiamo fare ciò che amiamo, ma in questo momento stanno accadendo molte cose più grandi di noi che giochiamo a calcio. Vedi queste immagini, pensi che non sia possibile quel che sta succedendo. Per me è difficile parlarne perché in realtà non sono un politico. So che è la cosa peggiore che possa succedere sul pianeta in questo momento. Penso che tutti siamo per la pace, quindi è difficile per me parlarne. Ovviamente le persone ce lo chiedono perché siamo persone pubbliche, vogliono sapere cosa ne pensiamo".