Nel 2022/23 Blues sono riusciti a rientrare nei parametri grazie a un'operazione che non ha ancora avuto il via libera della commissione indipendente della Premier League sui conti delle squadre
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Il Chelsea potrebbe presto ritrovarsi ad affrontare una grana non di poco conto, che rischia anche di complicare i piani di mercato del club, piombato negli ultimi giorni su Antonio Conte. Come riporta il Times, infatti, la commissione indipendente della Premier League che si occupa dei conti delle società avrebbe sollevato dei dubbi riguardo ad alcune operazioni finanziarie sostenute dalla proprietà americana, fondamentali per rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario imposti in Inghilterra.
Il riferimento è, in particolare, alla cessione di due hotel, il "Millennium" e il "Copthorne" dalla Chelsea FC Holdings Ltd alla Blueco 22 Properties Ltd, una sussidiaria della Blueco 22 Ltd, cioè la holding attraverso cui Todd Boehly e soci controllano i Blues. Di fatto un'operazione in famiglia, che però è valsa al Chelsea un incasso totale di 76,5 milioni di sterline, permettendogli di mettere a bilancio una perdita di 89,9 milioni per il 2022/23, contro i 166,4 che avrebbe registrato senza l'operazione.
La commissione starebbe analizzando la transazione per stabilire se supera o meno lo scoglio del "giusto valore di mercato", condizione necessaria affinché abbia il via libera. Un via libera che, al momento, ancora non è arrivato, alimentando le voci di un possibile approfondimento riguardante le violazioni del FPF della Premier League. Il regolamento prevede che questo tipo di approvazioni avvengano entro 10 giorni lavorativi, con un'eventuale proroga nel caso in cui siano necessarie maggiori informazioni.
Da quando il consorzio guidato da Boehly ha rilevato il Chelsea nella primavera del 2022, subentrando a Roman Abramovich, il club ha investito centinaia di milioni di euro sul mercato: tra gli acquisti più onerosi, solo per citarne alcuni, Sterling (56 milioni dal Manchester City), Cucurella (65 milioni dal Brighton), Mudryk (70 milioni dallo Shakhtar), Fofana (80 milioni dal Leicester), Nkunku (60 milioni dal Lipsia), Lavia (62 milioni dal Southampton) e i due più cari in assoluto, Caicedo dal Brighton (116 milioni) e Fernandez dal Benfica (121 milioni).
Sia nella scorsa stagione sia in quella attuale, tuttavia, i risultati sul campo sono stati disastrosi e la squadra non è riuscita strappare neanche una qualificazione in Europa League, con relativa sofferenza dei conti. Ripartire da Antonio Conte, dopo i fallimenti di Potter, Lampard e Pochettino, potrebbe essere la strada giusta, ma prima ci sarà da fare i conti con il bilancio e con quegli occhi puntati addosso.