Cinque gol e un assist in tre partite per l'attaccante del Borussia Dortmund. Rimpianto anche per la Roma
Si scrive Michy Batshuayi si legge macchina da gol. Lo sa bene l'Atalanta, colpita due volte in Europa League dall'attaccante belga, ma non altrettanto bene evidentemente Antonio Conte che lo ha spedito in Germania per "disperazione". Cinque gol e un assist nelle prime tre partite con la maglia del Borussia Dortmund, con i gialloneri che hanno già dimenticato Aubameyang. Intanto Conte continua a zoppicare nonostante l'arrivo di Giroud.
Che non sia un momento facile per il tecnico dei Blues è sotto gli occhi di tutti. Due sconfitte nelle ultime tre partite di Premier League, il primato del City lontanissimo e la zona Champions a rischio insidiata dal Tottenham di Pochettino. Ma è fuori dal campo che la stagione di Conte sta andando decisamente male. Tra una polemica e l'altra con Mourinho e le lamentele in sede di mercato, il tecnico è stato più volte accostato all'esonero. Ma è proprio restando in sede di trasferimenti, dove più volte ha "pianto" la mancanza di investimenti importanti rispetto alle dirette concorrenti, che Conte si è scavato la fossa con le proprie mani. Come? Cercando a tutti i costi un centravanti, corteggiando Dzeko e acquistando Giroud dall'Arsenal, non accorgendosi di averlo in casa: Michy Batshuayi.
Spedito in prestito in Bundesliga su richiesta di minutaggio del giocatore per prepararsi al Mondiale, l'impatto del belga è stato devastante. Due partite in Bundesliga, una in Europa League: 5 gol, con due doppiette di cui una all'esordio, e 1 assist. Decisamente meglio di Giroud che con la maglia del Chelsea ha raccolto solo un assist, aumentando i rimpianti della proprietà.
Un probabile abbaglio quello di Conte con cui fa il paio quello della Roma di Di Francesco. Vedendo le prestazioni di Batshuayi qualche rimpianto non può non esserci visto che il belga, in sede di trattativa - poi fallita - per portare Dzeko a Londra è stato offerto in più di un'occasione. Come al Napoli in passato, ma quella è un'altra storia.