Conmebol e ministero della salute paraguayano hanno dato l'ok alla trasferta contro il Libertad perché la bassa carica virale dei tamponi non comporterebbe rischi di contagio
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Decisione clamorosa e destinata a creare un precedente quella che arriva dal Sudamerica: per la trasferta di Copa Libertadores contro il Libertad di Asunciòn il Boca Juniors potrà schierare giocatori contagiati dal coronavirus e ancora positivi al tampone. Lo hanno stabilito i vertici della Conmebol in accordo con il ministero della salute paraguayano. Le ragioni alla base di questa concessione sono legate alla carica virale riscontrata nei tamponi, ritenuta dagli esperti della federazione sudamericana troppo bassa per comportare rischi di contagio. La decisione ha mandato su tutte le furie i rivali degli Xeneizes, che hanno minacciato di ricorrere alle vie legali.
A inizio settembre era esploso un focolaio all'interno del ritiro del club argentino, con ben 18 giocatori della prima squadra positivi, 10 dei quali presentavano sintomi. Fin da subito era sembrata ad altissimo rischio la partita di coppa contro il Libertad, prevista per venerdì 18 settembre. Ora, dopo due settimane, la decisione: nonostante più della metà dei contagiati non si sia ancora negativizzata, le autorità hanno concesso a tutti il via libera per viaggiare e scendere in campo, avendo comunque osservato i 14 giorni di isolamento previsti e avendo valutato come "bassa" la loro carica virale.
I paraguayani hanno espresso la loro contrarietà alla decisione con un durissimo comunicato ufficiale: "Il Libertad esprime la sua totale indignazione, ripudio e assoluta preoccupazione per il trattamento differente e di favore nei confronti di queste persone a scapito della salute dell'intera popolazione paraguayana - si legge nella nota - Nelle prossime ore intraprenderemo le azioni legali pertinenti a salvaguardare la salute e la vita stessa non solo dei membri del club, ma di tutti coloro che risiedono in Paraguay, che hanno seguito le norme e meritano rispetto".