Gli Stati Uniti protestano per un fuorigioco sul gol dell'Uruguay costato l'eliminazione. A fine gara succede l'incredibile tra il milanista e il direttore di gara Ortega
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E' finita tra mille polemiche l'avventura degli Stati Uniti in Coppa America. I padroni di casa sono stati eliminati dopo la sconfitta contro l'Uruguay ma sulla gara pesa un episodio dubbio che ha fatto infuriare gli americani, convinti che il gol partita sia stato segnato dal napoletano Olivera in fuorigioco. Offside non rilevato dal Var, nonostante i molti dubbi. E a fine partita scintille, per usare un eufemismo, tra Pulisic e l'arbitro Ortega, che si rifiuta di stringere la mano al milanista.
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All'Arrowhead Stadium di Kansas City è successo di tutto. L'episodio chiave del match arriva al 66', quando Matias Ortega segna sugli sviluppi di una punizione: gli Usa chiedono un fuorigioco, le immagini lasciano più di un dubbio, il Var lascia andare. Christian Pulisic, che è il capitano della Nazionale a stelle e strisce, è il più veemente nelle proteste contro l'arbitro, il peruviano Kevin Ortega.
Ma il fatto davvero incredibile succede dopo il fischio finale: Usa eliminati, rabbia tra i giocatori, Pulisic si dirige verso la terna arbitrale e dà la mano prima ai collaboratori di Ortega poi cerca di fare altrettanto con il fischietto peruviano, il quale, però, rimane impassibile e si rifiuta di stringere la mano all'attaccante del Milan, che continua con le sue proteste.
Pulisic si era già infuriato con l'arbitro, andando a muso duro contro di lui, nel primo tempo: Ortega aveva fischiato un fallo in favore dell'Uruguay, che ha battuto subito la punizione con il fischietto peruviano che ha improvvisamente segnato con la mano la regola del vantaggio mentre in realtà stava ammonendo un giocatore statunitense. Ripartenza pericolosa, poi non concretizzata, e americani furiosi, anche se quello era solo l'inizio della loro rabbia.