Ecco l'intervista integrale: "I giovani dello United non mi hanno preso come esempio"
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"Sono stato vicino al Manchster City". L'attesissima intervista rivelatrice di Cristiano Ronaldo a Piers Morgan è stata finalmente trasmessa e pochi, al Manchester United, sono stati risparmiati nella sua feroce condanna del club. Per il portoghese, lo United non è riuscito ad progredire come club e si è detto sorpreso dal fatto che i giovani giocatori dello United non lo abbiano usato più come esempio. Alcuni estratti dell'intervista erano già stati trasmessi domenica, incluse le clip in cui Ronaldo diceva di sentirsi "tradito" dallo United e di non rispettare l'allenatore Erik ten Hag. L'attaccante ha svelato di essere stato vicino al passaggio al Manchester City prima di accettare di tornare allo United nell'agosto dello scorso anno. "Ero vicino, hanno cercato di prendermi. Ma la mia storia al Manchester United, il cuore, i sentimenti, la storia fatta prima, ha fatto la differenza".
Il portoghese ha dichiarato di aver capito subito che lo United non era andato avanti dal suo primo periodo di successo, dal 2003 al 2009. "Quando sono arrivato, ho pensato che tutto sarebbe stato diverso: la tecnologia, l'infrastruttura, tutto. Sono rimasto sorpreso, in modo negativo. Ho visto che era rimasto tutto uguale". E ha aggiunto di essere rimasto sorpreso dal fatto che lo United non abbia attratto un giocatore di calibro migliore dopo averlo ingaggiato. "Sapevo che il Manchester United non era lo stesso, ma non ho visto che c'era un divario cosi' grande negli ultimi 10 anni". "Il miglioramento era zero" allo United rispetto al suo due squadre precedenti, Real Madrid e Juventus, ha aggiunto.
Ronaldo è stato critico nei confronti della decisione dello United di assumere Ralf Rangnick come allenatore ad interim dopo il licenziamento di Ole Gunnar Solskjaer. "Non è nemmeno un allenatore", ha detto l'attaccante. "Un grande club come il Manchester United che ha portato un direttore sportivo ha sorpreso non solo me, ma tutto il mondo". Per CR7 si trattava di una "decisione ridicola" e ha suggerito di non aver mai sentito parlare di Rangnick.
"Certo che no. Nel profondo di me, non l'ho mai visto come il capo". Ronaldo ha incolpato la "struttura" del club per la decisione di assumere uno come Rangnick. Ronaldo si è poi detto sorpreso che i giovani giocatori dello United non lo abbiano usato più come esempio. "Ascoltano una cosa e in due minuti se ne sono già dimenticati e fanno quello che pensano sia meglio". Senza fare nomi, CR7 ha detto che "a loro non importa. Ad alcuni sì, ma alla maggior parte di loro, no. Ma per me non è sorprendente perché secondo me non avranno carriere longeve. È impossibile".