30 giorni di stop per la positività, ma la pena dell'Uefa è provvisoria: la squalifica potrebbe arrivare fino a 11 mesi. Europei addio
La stagione di Mamadou Sakho è finita, come era ampiamente preventivabile. È arrivato il primo verdetto da parte dell'Uefa dopo che il difensore francese era stato trovato positivo ad un controllo antidoping dopo il match di Europa League tra Liverpool e Manchester United. Trenta giorni di sospensione, una pena provvisoria in attesa di ulteriori indagini che potrebbero portare ad uno stop dai 5 agli 11 mesi. L'Europeo, insomma, è compromesso.
Una sospensione dovuta, da parte dell'Uefa, dopo che il francese era risultato positivo ad una sostanza che brucia i grassi. Sakho non ha nemmeno chiesto le controanalisi. Le ulteriori indagini da parte della federcalcio europea stabiliranno l'entità della squalifica che dovrà essere comminata al francese, il quale rischia dai 5 agli 11 mesi. Sembra ormai chiaro, quindi, che l'Europeo del difensore, spesso titolare nella Francia di Deschamps, sia finito prima di cominciare.
La positività risale allo scorso 17 marzo, nei prossimi giorni verrà annunciata la data nella quale Sakho verrà ascoltato. Per una positività simile a quella di Sakho, Kolo Touré (ai tempi al City, ora compagni di squadra del francese al Liverpoo) fu squalificato per sei mesi nel 2011 per aver assunto delle pasticche dimagranti. Deschamps annuncerà i 23 convocati per gli Europei il 12 maggio, almeno due settimane prima che questa sospensione di Sakho sarà terminata.