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I carioca vincono la finale di Lima per 2-1, con due gol dell'attaccante di proprietà dell'Inter nel finale
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La Copa Libertadores 2019 va incredibilmente al Flamengo, nel nome di Gabigol. L'attaccante brasiliano, in prestito al club carioca ma di proprietà dell'Inter, decide infatti la finale di Lima che termina 2-1 per il Mengão. Sconfitto il River Plate, che aveva condotto la partita per oltre un'ora: al vantaggio firmato al 14' da Rafael Borre risponde infatti Gabigol con un'incredibile doppietta all'89' e al 92', prima di essere espulso al 95'.
L'Estadio Monumental di Lima suggella la stagione magica del Flamengo e del suo nuovo eroe, quel Gabriel Barbosa che da oggetto misterioso e poi equivoco di mercato dell'Inter si è tramutato nell'uomo dell'anno. Gabigol arriva infatti incredibilmente a quota 40 gol segnati in stagione decidendo la finale della Copa Libertadores, con il River Plate che era già pronto a sollevare il trofeo per la quinta volta nella sua storia e per la seconda stagione di fila. Poi al minuto 89 tutto viene stravolto, con Gabigol che prima pareggia e poi va a segnare il gol del sorpasso in pieno recupero. E chissà dove si trovava il ritrovato campione del calcio verdeoro in quel lontano 1999, vent'anni fa, quando ancora doveva compiere tre anni e il Manchester United di Ferguson riuscì in un'impresa simile al Camp Nou, ribaltando a tempo scaduto la finale di Champions League contro il Bayern Monaco.
Il Flamengo sembra cominciare meglio, dominando la partita nel possesso palla e con un fraseggio che i Millonarios sembrano subire senza trovare contromosse per oltre dieci minuti. Eppure alla prima reale sortita offensiva è il River Plate ad andare in gol: lo segna al 14' Rafael Borre, ma il merito è in buona parte di Nacho Fernandez, che corre su un pallone praticamente perso sulla linea di fondo e riesce a crossarlo al centro, Matias Suarez fa quasi involontariamente velo e il colombiano incrocia un diagonale di destro che non lascia scampo a Diego Alves. La rete galvanizza il River, che si scioglie e va anche a caccia del raddoppio. I ragazzi di Jorge Jesus sembrano invece subire psicologicamente il gol avversario, sparendo di fatto dalla partita fino all'intervallo. Lo stesso Gabigol sembra un ectoplasma, mentre dall'altra parte Palacios con un bolide da fuori area va vicinissimo al raddoppio.
La ripresa si infiamma subito, con Gabigol che ci prova da lontano e Armani che compie la prima di diverse grandi parate della sua giornata peruviana. Il River si rivede con Suarez, ma con il trascorrere dei minuti prende coraggio e campo il Mengão: ci provano Giorgian De Arrascaeta e Filipe Luis, quindi Armani compie un altro miracolo su Everton Ribeiro. Jorge Jesus si gioca anche la carta dell'esperienza gettando nella mischia l'ex juventino Diego e gli ultimi minuti sono tutti di marca rubronegra. Il Flamengo ci prova in tutti i modi e quando ormai sembra troppo tardi il tanto atteso gol arriva: all'89' Pratto perde ingenuamente un pallone velenosissimo e sul prosieguo dell'azione è De Arrascaeta a presentarsi davanti ad Armani. Invece di tirare, però, mette il pallone al centro dove Gabigol può pareggiare in perfetta solitudine. Già i supplementari rappresenterebbero un incubo per il River, che però tre minuti dopo si rende conto di stare vivendo qualcosa di ancora peggio. Perché al 92' ancora Gabigol segna incredibilmente il suo secondo gol in tre minuti, sgusciando tra i due scioccati centrali dei Millonarios e chiudendo il match. C'è ancora tempo per due espulsioni, una per parte (Palacios e proprio Gabigol), ma non arrivano ulteriori emozioni. E la grande gioia è tutta carioca.