Il nuovo tecnico dell'OL ha assistito dalla tribuna alla rabbia dei tifosi per l'esonero del suo predecessore
Dal Milan al Lione, da una contestazione all'altra. Paulo Fonseca, insomma, è passato dalla padella alla brace e ancora prima di collezionare la prima panchina nella nuova squadra, subentrato a Pierre Sage, il tecnico portoghese ha dovuto assistere alla contestazione dei tifosi dell'OL - prima e durante la partita di Europa League contro il Ludogorets - verso proprietà e squadra, colpevoli di aver portato all'esonero considerato ingiusto dell'allenatore precedente.
Prima del fischio di inizio la parte calda della tifoseria del Lione ha srotolato uno striscione a sostegno di Sage, prendendo di mira tutta la squadra e il proprietario americano John Textor, accusato di aver mandato in bancarotta il club, costretto a vendere i giocatori con più mercato - come Caqueret passato al Como, per esempio, per rientrare nei parametri economici per evitare la retrocessione di ufficio in Ligue 2. "Textor, la tua gestione ci lascia in silenzio - si leggeva nello striscione -. Pierre Sage avrai il nostro rispetto eterno". Sui giocatori, invece: "Anche voi avete la responsabilità per l'esonero di Pierre. Alzate la testa e agite!".
Una situazione che per certi versi a Paulo Fonseca, chiamato a risollevare una squadra in crisi che non vince in campionato da inizio gennaio ed è stata umiliata in Coppa di Francia dai dilettanti del Bourgoin-Jallieu, può ricordare le ultime settimane passate al Milan. L'obiettivo per l'ex Lille è riuscire a fare con l'OL quanto non è accaduto con i rossoneri.