L'ex centrocampista della Juventus appoggia un'iniziativa che mira a fornire un aiuto emotivo a chi vive da solo in quarantena
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Emre Can amico di penna delle persone in quarantena. Ai tempi del coronavirus la solidarietà non è rivolta solamente a chi è impegnato in prima linea, come medici e infermieri, ma anche a chi si trova solo in casa, costretto all'isolamento dalle misure restrittive varate dai vari governi nazionali. È proprio per questo che il centrocampista ex Juve ha deciso di appoggiare l'iniziativa Stift und Papier (carta e penna), nata per rendere meno pesante i periodi di quarantena di chi si trova lontano dai propri affetti: "In un periodo così delicato possiamo far emergere un po' di umanità", ha detto il tedesco alla Bild.
Emre Can ha spiegato nel dettaglio come funziona il progetto: "Una volta iscritto al programma ricevi il nome di una persona che è costretta a vivere in isolamento e non può vedere nessuno, nemmeno i propri cari. Si tratta di uomini e donne che non hanno contatti con l'esterno. Abbiamo bisogno solo di un foglio di carta e di una penna. In questo momento la nostra umanità è il nostro partner più affidabile".
L'ex bianconero ha sottolineato come, anche senza sostenere l'iniziativa, tutti noi possiamo fare qualcosa per gli altri con i nostri mezzi: "Si può infatti fare anche all'interno della famiglia. Mandate qualche riga ai vostri cari e tenete il contatto intergenerazionale. Scrivete a una nonna, una zia, che non vedete da molto. Ce n'è bisogno".