Il tecnico catalano alla vigilia del Liverpool: "Per ora siamo innocenti. Everton? Due casi completamente diversi"
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È la vigilia di Manchester City-Liverpool, ma la recente penalizzazione dell'Everton fa tornare d'attualità l'eventuale punizione dei Citizens, sotto indagine per presunte e reiterate violazioni del Fair Play Finanziario della Premier League. "Non dirò una parola sull’Everton, perché non conosco la realtà di quello che è successo - ha dichiarato il manager catalano -. So che la gente dice: “Perché il City non viene retrocesso in Conference” (la Lega calcistica inglese più bassa in assoluto, ndr). Ma aspettiamo. Sono due casi diversi, non è la stessa cosa. Uno di questi è più lungo e molto più complicato". Alla domanda su un'eventuale retrocessione: "Per il momento siamo innocenti. Ci sono più possibilità che io resti se venissimo retrocessi in League One (l’equivalente inglese della nostra Serie C, ndr) che se rivincessimo la Champions League".
Il City è sotto accusa per presunte 115 violazioni, ma nessun verdetto è ancora stato emesso e ci vorrà del tempo per analizzare la complessa situazione. "Quando leggi che dovremmo retrocedere, ovviamente sono frustrato perché nessuno lo sa esattamente - ha aggiunto Guardiola -. Non ho letto tutte le violazioni, la nostra difesa. Aspettiamo. Io dico che se c’è qualcosa che non va, ok, verremo puniti. Dopo mi presenterò qui io, il portavoce del club. Tutto quello che so dagli avvocati è che l’Everton è un caso completamente diverso”.