La polizia esclude la pista della rapita. L'assassino è fuggito in moto
Lutto nel mondo del calcio. Arnold Peralta, 26 anni, centrocampista dell'Honduras, è stato ucciso a colpi di pistola nel parcheggio del centro commerciale Uniplaza, a La Ceiba, la sua città natale sulla costa caraibica del paese. Una vera e propria esecuzione: la pista della rapina, secondo quanto ha riferito la polizia, dovrebbe essere esclusa perché il giocatore non è stato derubato. L'uomo che l'ha ucciso è fuggito in moto.
L'Honduras è colpito dalla piaga delle bande rivali e il tasso di omicidi è tra i più alti al mondo: il 90% dei delitti rimane impunito. Peralta aveva dovuto rinunciare alla fase finale dei Mondiali 2014 in Brasile perché, con la maglia dei Rangers di Glasgow, si era infortunato qualche settimana prima. Invece, aveva partecipato all'Olimpiade di Londra nel 2012 ed era stato capitano della selezione under 20 del suo paese. Il giocatore era stato acquistato dal Club Deportivo Olimpia, squadra del campionato honduregno, all'inizio di questa stagione.
L'Olimpia è stato eliminato nella semifinale del campionato lo scorso fine settimana dai rivali storici del Motagua. Il padre ha confermato l'omicidio: E' terribile. Hanno ucciso il mio figlio esemplare. Non posso dire di più a causa del dolore che sento". Per il tecnico della selezione honduregna, Osman Madrid, "questa è una morte tragica che tutto lo sport nazionale piange".
Il delitto di Peralta fa tornare in mente l'omicidio avvenuto in Colombia, dove il calciatore Andrés Escobar fu ucciso, nel parcheggio di un bar, per un autogol durante i Mondiali del 1994.