Lo svedese del Manchester United: "Un fallimento"
Come al solito, Zlatan Ibrahimovic non è andato per il sottile. Lo svedese del Manchester United ha attaccato i compagni dopo l'1-1 contro l'Everton, pari raggiunto proprio grazie a un rigore dello stesso attaccante al 94'. Per l'ex Milan parole di fuoco: "Io sono un leone, i miei compagni dei micetti. È un fallimento, non mi ricordo neanche l'ultima volta che sono arrivato secondo (era al Milan, ndr)".
Momento negativo per il Manchester United. Dopo l'attacco di Mourinho a parte dei suoi giocatori dopo il pari con il Wba, è arrivata un'altra frenata sempre all'Old Trafford. Tre pareggi nelle ultime quattro partite e tutti in casa e la classifica piange. Ora i Red Devils si trovano in quinta posizione a quattro punti dal City: la qualificazione per la Champions League inizia a farsi difficile.
Neanche il ritorno di Ibrahimovic dalla squalifica ha portato i tre punti per la banda dello Special One, Zlatan che però ha salvato tutti con il rigore al 94'. E lo svedese nel dopo gara si è sfogato con la stampa: "Non sono riuscito a far vincere la mia squadra e ho fallito. Sento la pressione. La classifica non mente: siamo dove questa squadra si merita". E intanto le voci sul suo possibile addio a fine stagione iniziano a farsi sempre più insistenti: è forse giunto il momento dell'esperienza in Mls con i Los Angeles Galaxy. "Ho 35 anni - spiega lo svedese -, un sacco di cose devono essere risolte. Non è come quando ne avevo 20 e davanti avevo altri 5-10 anni, probabilmente ho davanti uno, due o tre anni. Tutto dipende da quello che si vuole e da quello che il club vuole, dalla visione del club. Ho detto fin dal primo giorno che non sono venuto qui per perdere tempo, sono venuto qui per vincere".