L'evasione fiscale in Italia costringe l'ex patron del Cagliari a dimettersi
Dopo un solo anno alla presidenza del Leeds, Massimo Cellino ha dato le sue dimissioni. Era stato sospeso fino al 10 aprile dalla Football Association per la condanna di evasione fiscale subita in Italia: secondo la federcalcio inglese l'imprenditore sardo non risponde ai criteri di persona "idonea e appropriata" necessari per essere il proprietario della società inglese. In agguato ci sono già alcune acquirenti, la Red Bull su tutte.
La storia di Massimo Cellino alla presidenza del Leeds iniziò il primo febbraio 2014. Dopo frenetiche trattative, l'imprenditore sardo si assicurò il 75% delle quote dello storico club inglese, reso noto ai più giovani dal famoso romanzo di David Peace "Il maledetto United" (trasposto anche su pellicola cinematografica).
La prima stagione dell'imprenditore italiano al Leeds si è conclusa con la permanenza in Championship e il quindicesimo posto; quest'anno gli Whites arrancano al ventesimo posto e proprio martedì hanno ottenuto una vittoria che non arrivava dal 29 novembre. Vittoria su cui hanno ironizzato i media inglesi, secondo i quali la pasta cucinata da Cellino ai giocatori prima della partita contro il Bournemouth capolista abbia fatto tornare il la squadra al successo.
Le dimissioni del presidente sardo non sono una sorpresa: inibito, l'ex patron del Cagliari si era detto disposto a lasciare nel caso in cui il ricorso alla condanna non fosse stata accolta e la società avesse rischiato di subire penalizzazioni. Così è stato. Nuove acquirenti alla finestra e anche questa non è una novità: la Red Bull, che possiede le squadre di Salisburgo e di New York ma non solo, già a ottobre aveva bussato alle porte della società inglese. Ora che Cellino si è dimesso, potrebbe partire l'assalto decisivo della compagnia austriaca.