Il portoghese dopo le immagini che avevo scatenato polemiche: "Ammetto che le mie azioni non sono state in linea con i protocolli governativi"
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Josè Mourinho ammette lo sbaglio e prova a farsi perdonare. Dopo la diffusione delle immagini del mini-allenamento al parco con alcuni giocatori del Tottenham, in violazione delle misure per il contenimento del contagio, lo Special One ha voluto chiedere scusa: "Ammetto che le mie azioni non sono state in linea con i protocolli governativi - le sue frasi raccolte dal Mirror - Dovremmo avere contatti solamente con i componenti del nostro nucleo familiare. È vitale che noi tutti seguiamo i consigli delle autorità per supportare i nostri eroi dell'NHS (il sistema sanitario nazionale britannico, ndr) e salvare vite".
In Inghilterra, in questo momento, l'attività fisica all'aperto è consentita esclusivamente in solitudine o con un membro della propria famiglia, rispettando in ogni caso il distanziamento di due metri. Mou, invece, era stato pizzicato a dirigere una sessione all'aperto insieme a Davinson Sanchez, Ryan Sessegnon e Tanguy Ndombele, che abitano tutti nella stessa zona di Londra.
Secondo il Mirror l'allenamento era rivolto principalmente al centrocampista francese, che ha faticato a inserirsi nella realtà del calcio d'oltremanica dopo il suo trasferimento dal Lione l'estate scorsa, mentre Sessegnon e Sanchez si sarebbero uniti al tecnico e al compagno di squadra solo per una sgambata. Un portavoce del Tottenham ha detto che "a tutti i giocatori è stato ricordato di rispettare il distanziamento sociale quando si allenano all'aperto".