La semifinale tra la squadra di Bielsa e quella di Lorenzo è considerato il match più bello in attesa dell'atto finale di domenica (lunedì alle 2 in Europa)
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Ha battuto il Brasile ma tra Bielsa e i campioni del mondo dell'Argentina, che hanno già raggiunto la finale di Miami, c'è la Colombia e l'impresa non è delle più semplici. Esclusa la "Scaloneta", sono le Nazionali che hanno espresso il calcio migliore e si affrontano nella notte in una delle sfide più attese in assoluto. Tralasciamo qualsiasi considerazione extra calcio sul "Loco" più famoso del calcio mondiale (Bielsa è migliore del mito che si porta dietro), limitandoci a osservare come abbia ribaltato la "Celeste" trascinandola nelle qualificazioni mondiali e in questa edizione allargata della Copa America.
Ha eliminato il Brasile solo ai rigori ma questo Uruguay può arrivare lontano, sfruttando armi che non sono quelle classiche del Paese che ha vinto due mondiali 94 e 74 anni fa. Bielsa cerca di forzare le giocate altrui con un pressing portato alto dai tre attaccanti e di sfruttare le caratteristiche di alcuni giocatori chiave. Contro la Colombia non ci sarà il cagliaritano Nandez, squalificato, ma la squadra è sempre di valore assoluto, anche nei singoli. Bielsa ha fatto scelte non facili, rinunciando anche a nomi importanti come Muslera, Godin, Caceres e Cavani e mettendo in panchina Suarez. In porta ora c'è Rochet, dell’Internacional di Porto Alegre, mentre in difesa ha spostato Olivera, esterno sinistro del Napoli, al centro a far coppia con Gimenez (sostituto dell'infortunato Ronald Araujo del Barça), con Varela e Sebastian Caceres sulle fasce. A centrocampo ci sono due mostri sacri come Valverde, punto fermo del Real campione d'Europa, e Ugarte, del Psg di Luis Enrique. Poi c'è Nicolás de la Cruz, del Flamengo, capace di fare il trequartista o la mezzala a seconda dei momenti. Il tridente è formato da un esterno pescato dal loco direttamente nel campionato messicano, al Toluca, Maxi Araujo, con in mezzo Darwin Nunez del Liverpool e a destra Pellistri, del Manchester United, che in questa edizione della Copa America sta finalmente trasformandosi in una realtà dopo anni in cui è stato definito "potenziale campione".
Dall'altra parte c'è la favola di Néstor Gabriel Lorenzo, ex difensore del Bari e dell'incredibile Argentina arrivata in finale a Italia '90. Ha preso in mano i "cafeteros" e li ha trasformati in una squadra spettacolare e vincente. James Rodriguez, quando sembrava ormai un ex del calcio che conta, è praticamente rinato. Luis Diaz, a sinistra nel 4-2-3-1 colombiano, è il folletto che fa innamorare Anfield nelle giornate di vena. I cinque gol a Panama sono un biglietto da visita sulle potenzialità offensive di questa Colombia, in una sfida che ha tutte le premesse per essere spettacolare.