L'attaccante lascia la nazionale tra le polemiche, la cancelliera si schiera dalla sua parte. E la Turchia lo applaude
L'addio alla Nazionale tedesca di Mesut Özil fa polemica. Il classe '88, di origini turche, ha annunciato l'addio alla selezione allenata da Löw puntando il dito contro la Federazione tedesca. L'attacco del presidente del Bayern Monaco Hoeness non è passato di certo inosservato, ma a spezzare una lancia in favore di Özil ci ha pensato Angela Merkel: "La cancelliera è molto affezionata a Ozil", ha dichiarato Ulrike Demmer, portavoce della Merkel. "E' un calciatore che ha fatto molto per la nazionale, ha preso una decisione che deve essere rispettata", ha concluso.
Arriva anche la reazione dalla Turchia alla decisione di Özil: è stato caldamente applaudito: "Mi congratulo con Özil che, lasciando la nazionale ha segnato il gol più bello contro il virus del fascismo", ha scritto su Twitter il ministro della Giustizia turco Abdulhamit Gul. Il ministro dello Sport Mehmet Kasapoglu ha aggiunto: "Sosteniamo la presa di posizione onorevole del nostro fratello Özil".
Il presidente del Bayern Monaco Uli Hoeness, intervistato da Bild, ci va giù pesante. Il dirigente dei bavaresi, venuto a conoscenza del ritiro dalla nazionale del classe '88, lo ha attaccato duramente: "Sono contento che il fantasma abbia chiuso. Sono anni che gioca da schifo, ha vinto l'ultimo uno contro uno prima del Mondiale 2014 e nasconde il suo rendimento penoso dietro ciò che ha generato la sua foto con Erdogan. Ogni volta che abbiamo giocato contro l'Arsenal abbiamo vinto perché lui era il punto debole. Brilla solo quando gioca contro San Marino".