Il presidente dei blaugrana risponde a muso duro al numero 1 della Liga: "Chiunque cercherà di sporcare la storia del Barcellona riceverà una risposta forte"
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E' muro contro muro tra il presidente del Barcellona, Joan Laporta, e quello della Liga, Javier Tebas sul caso arbitri che vede coinvolto il club blaugrana, reo di aver versato milioni di euro tra il 2001 e il 2018 a una società facente capo a Jose Maria Enriquez Negreira, ex arbitro ed vicepresidente del Comitato Arbitrale spagnolo. "Se Laporta non può spiegare cosa è successo realmente dovrebbe dimettersi" le parole rilasciate lunedì da Tebas. A cui Laporta ha replicato: "Ricordo che si tratta di una persona che nella sua carriera ha già mostrato il suo rancore verso il Barça. Già nel 2005 non voleva che Messi giocasse per il Barcellona e non ci perdona per non aver firmato l'accordo con il CVC e l'adesione alla Superlega. Non mi dimetterò per fare un piacere a lui, questa è una decisione che spetta ai soci. Chiunque cercherà di sporcare la storia del Barcellona riceverà una risposta forte. Come presidente, non lo permetterò".
"Laporta ha rilasciato alcune dichiarazioni superficiali - ha dichiarato Tebas -. Dice che a quanto pare è una cosa che facevano tutti i club, però una cosa è mettere sotto contratto un ex arbitro, un’altra è che questo ex arbitro faccia parte del Comitato. È un tema che mi piacerebbe fosse chiarito, anche se è passato tanto tempo. Secondo noi ci sono indizi sufficienti perché ci sia una denuncia da parte dei club e l’indagine prosegua, tutte le società sono assai preoccupate. Abbiamo denunciato presso Fifa e Uefa altri club europei come Psg, Manchester City o Juventus per altre cose, se ci sono gli elementi faremo lo stesso con il Barcellona. Se qui il reato è prescritto, andremo presso quegli organi dove non lo è. Faremo ciò che dobbiamo fare, anche se è coinvolta una squadra spagnola".
In Spagna il Barcellona non rischia nulla, visto che i reati sono prescritti. Secondo la legge attuale, redatta nel 1990 e mai modificata, reati di questo tipo cadono in prescrizione dopo 3 anni, e visto che gli ultimi pagamenti risalgono al 2018 al Barcellona non si può far nulla a livello disciplinare.
Sempre nella giornata di lunedì, il Caso Negreira ha causato le prime proteste delle altre società del campionato. Il Siviglia ha chiesto chiarezza dicendosi "preoccupato e indignato per i dati rivelati giorno dopo giorno attraverso i media". Dello stesso avviso anche l'Espanyol: "Occorre un intervento eccezionale per chiarire cosa sia realmente accaduto".
Laporta, nella conferenza stampa odierna, ha annunciato di aver affidato le indagini a un'agenzia esterna: "Abbiamo deciso di esternalizzare le indagini: un'agenzia esterna sta svolgendo un'analisi indipendente e rigorosa di quanto accaduto. Questo è ciò che meritano il club, i suoi soci e i suoi tifosi. Dobbiamo deplorare profondamente la fuga di dati e documenti in un caso che è oggetto di indagine da parte della Procura. Né la Procura, né il Corpo di Polizia hanno comunicato al club di essere indagato".