L'ex presidente del Cagliari nella bufera: squalificato dalla Football League e la squadra va male
La vita calcistica in Inghilterra di Massimo Cellino non è più facile di quella in Italia. In due giorni, il proprietario del Leeds ha ricevuto due bordate: prima la squalifica (la seconda) dal consiglio della Championship per i guai col Fisco italiano, poi l'azionariato popolare del club (fermo al 18° posto della seconda divisione inglese) che lo ha invitato a cedere le quote per "avere più stabilità in società".
Cellino è quindi impegnato su due tavoli, a partire da quello della squalifica. L'ex presidente del Cagliari ha tempo fino a mercoledì prossimo per contestare la decisione della commissione della Premiership che ha considerato il reato fiscale (mancato pagamento Iva su un'auto importata) una motivazione valida per comminargli il secondo stop in 20 mesi di proprietà inglese.
Poi c'è la richiesta del Supporter Trust (associazione di tifosi legalmente riconosciuta che fa da "tramite" tra i tifosi e i vertici delle società sugli aspetti della gestione del club): "Siamo convinti che i sostenitori del Leeds abbiano sofferto abbastanza, c'è bisogno di chiarezza e visti i problemi che aumentanto di giorno in giorno, invitiamo lui e la GFH (che detengono la quota di minoranza, ndr) a vendere le quote. Non si intraprenda un discorso distruttivo per l'ennesima volta".