Barcellona, numero 9 per Robert Lewandowski
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"Dopo 8 anni al Bayern, il Barça era il passo perfetto"
Giornata di presentazione ufficiale sul prato del Camp Nou per Robert Lewandowski. Scendendo sul rettangolo verde che sarà casa delle partite casalinghe per la sua nuova squadra, il centravanti polacco ha anche svelato una volta per tutte il numero di maglia che andrà a indossare: il 9. Glielo lascia Memphis Depay, che sembra dunque sempre più vicino a lasciare il Barcellona. Dopo aver dato spettacolo con il pallone tra i piedi e la maglia blaugrana addosso, Lewandowski ha parlato in conferenza stampa: "Sono così felice che è difficile trovare le parole per spiegarlo. Voglio mostrare ai tifosi le mie capacità in campo il prima possibile. Sono molto orgoglioso di essere qui. Sono sicuro che ogni partita al Camp Nou sarà magica. Spero che riusciremo a vincere molti titoli".
"È una sfida per me. Voglio mostrare già dalle prime partite della stagione le mie migliori capacità in campo e spingere gli altri giocatori a migliorare grazie alla mia esperienza. Non penso solo a me stesso, ma anche alle prestazioni della squadra. Nella mia vita ho visto molte cose nel calcio e se posso trarne vantaggio e aiutare, lo farò". L'ex Bayern ha scelto la rosa catalana nonostante altre offerte e il momento complicato: "So che non è il momento migliore per il club, ma quando ho parlato con Joan Laporta e ho visto il progetto ho capito la direzione che vogliono prendere. So che il futuro sarà luminoso. Questa squadra ha un grande potenziale. Bisogna essere preparati a tutto possono accadere molte cose diverse in questa stagione".
La maglia numero 9, invece, non è stata una scelta del centravanti polacco: "È stata una decisione del club. Per motivi d'interesse, d'immagine, di pubblicità. Abbiamo pensato che fosse la decisione giusta. Massimo rispetto per Memphis".
A chi nutre dei dubbi sulla sua forma fisica per via dell'età, Lewandowski risponde così: "La mia età non ha importanza. È solo un numero. Non mi sembra di avere 34 anni. Fisicamente mi sento bene e sono stato ai massimi livelli per molti anni. La mattina, la prima cosa che faccio è colazione e poi vado ad allenarmi. Amo ciò che faccio e voglio fare di più. Mi alzo senza dolore, mi sento affamato e voglio continuare a fare cose importanti. Ho ancora la mentalità di lavorare sodo per il mio grande amore per il calcio".
Con Xavi è scoccata la scintilla già dopo il primo colloquio: "Dopo pochi minuti ho capito l'idea che aveva in mente. Capii esattamente cosa voleva da me: il sistema e le tattiche. Ho sentito un legame. Ha le idee chiare e sa cosa vuole e come lo vuole. Credo che sia la persona giusta".
Sul Clasico: "Sono sempre pronto a giocare contro il Real Madrid. So come giocare contro di loro. Siamo qui per batterli. Sappiamo che sarà difficile, ma questo è il calcio. Devi sempre giocare al tuo livello migliore e so che andremo a vincere ogni partita. Ora non sto pensando al Real Madrid o a Benzema. Lui è un attaccante fantastico, ma per è importante giocare bene con il Barcellona e non contro di lui".
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