I rubronegros conquistano la coppa per la terza volta, sconfiggendo 1-0 l'Athletico Paranaense. Come nel 2019, è Gabriel Barbosa a mettere la sua firma sul successo
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La Copa Libertadores è del Flamengo, che sfrutta la superiorità numerica e vince la finale tutta brasiliana. Sconfitto 1-0 l'Athletico Paranaense, che dopo un ottimo avvio viene tradito da Pedro Henrique, espulso per doppia ammonizione al 43': il Mengão ne approfitta e segna il gol-vittoria nel recupero con Gabriel Barbosa, che aveva già firmato il successo del 2019. Non riesce l'impresa a Fernandinho e Felipão Scolari, sconfitti a Guayaquil.
Non riesce l'impresa all'Athletico Paranaense di Felipão Scolari e Fernandinho, che com'era successo nel 2005 cade in finale: la Copa Libertadores è del Flamengo, che vince 1-0 grazie alla rete di Gabriel Barbosa, decisivo come tre anni fa. Dopo un'iniziale fase di studio, è il Furaçao a rendersi pericoloso, prima con Vitinho e poi con Alex Santana. Sembra il momento buono per l'Athletico-PR, perchè il Flamengo perde Filipe Luis per infortunio e sbanda pericolosamente in difesa, ma la partita gira rapidamente. L'episodio che dà la svolta alla sfida arriva nel finale di tempo, quando Pedro Henrique (già ammonito) commette un fallaccio su Ayrton Lucas e viene espulso. La formazione di Felipão Scolari resta in dieci e subisce un doppio colpo, perchè nel recupero passa il Flamengo: Everton Ribeiro ispira per Gabriel Barbosa, e Gabigol non tradisce, timbrando in un'altra finale intercontinentale del Mengão. Alla ripresa del gioco, l'Athletico Paranaense rischia di subire il raddoppio: l'ex Fiorentina Pedro, capocannoniere del torneo con 12 reti, sfiora il 2-0. I ritmi sono bassi, i rubronegros inseriscono Vidal e controllano, andando nuovamente vicini alla rete con Gabigol. Terans rivitalizza il Furaçao, costruendo due occasioni da rete, ma la rimonta non arriva: il Flamengo alza la Copa Libertadores, la terza della sua storia dopo i successi del 1981 e del 2019. Lo fa nel segno di Gabigol e Dorival Júnior, il tecnico che era subentrato a Paulo Sousa ed ora è sul tetto del Sudamerica. Nulla da fare per Felipão, che inseguiva la terza Copa in carriera dopo i successi con Gremio (1995) e Palmeiras (1999).