1-0 al Levante con gol dell’argentino al 62’, ottava Liga negli ultimi undici anni per i blaugrana
Il Barcellona è campione di Spagna, decisivo nella 35.a giornata l’1-0 al Levante con gol di Messi al 62’. A tre giornate dalla fine, infatti, l’Atletico Madrid di Simeone, vittorioso sul Valladolid per 1-0 con l’autorete di Joaquin Fernandez al 66’, è lontano nove punti, ma con gli scontri diretti a sfavore. Valverde vince il primo trofeo della stagione, con il Barcellona ancora in corsa anche per Champions League e Copa del Rey.
BARCELLONA-LEVANTE 1-0
Barcellona che come succede quasi sempre al Camp Nou ha tra i piedi il pallone ed è chiamato a cercare un modo per eludere il sistema difensivo dell’avversario di giornata, nello specifico il Levante. I valenciani non si nascondono, gara difensiva e di contenimento, con qualche passaggio di possesso palla per respirare e alleggerire la pressione blaugrana. Messi e Busquets sono in panchina pensando al Liverpool e alla semifinale di Champions League che sta per arrivare e allora Valverde chiede ad Arthur di modulare la manovra e alla coppia Coutinho-Suarez di fare la differenza in zona gol. I numeri dicono che ci sono 6 parate in 25 minuti per il portiere del Levante, con il Barcellona che si sposta sempre più in avanti con le linee per cercare di intrappolare gli ospiti vicini all’area di rigore. Proprio Suarez e Coutinho ci provano più di tutti, ma entrambi non trovano la precisione necessaria, oppure si scontrano contro Aitor Fernández, bravo soprattutto su un colpo di punta del Pistolero che cerca di sorprenderlo con una giocata in area da calcio a 5. All’intervallo però la Liga non è ancora chiusa per il Barcellona e Messi corre negli spogliatoi appena l’arbitro dichiara chiusa la prima parte di gara per uscirne, fascia al braccio, pronto a entrare in campo al posto di Coutinho. Barcellona che sembra fare un po’ più fatica in avvio di ripresa, poi al 62’ Vidal aggredisce un pallone al limite e di testa appoggia a Messi. La Pulce non calcia subito di destro come farebbero quasi tutti gli altri giocatori, ma in uno spazio minimal rientra e con il sinistro appoggia con il piatto dolcemente sul palo lungo per il gol del vantaggio. Il Levante risponde subito, Borja Majoral però non riesce ad alzare il pallone e Ter Stegen in uscita bassa come un portiere di hockey nega il pareggio, poi il portiere tedesco ringrazia Morales che solo davanti a lui spedisce malamente tra le prime file del Camp Nou. Il Levante però ha il coraggio di costringere il Barcellona a lavorare in fase difensiva, non la qualità migliore della squadra di Valverde. Passata l’ondata i blaugrana tornano in acque più tranquille con Vidal e Messi che vanno vicini al raddoppio. Barcellona anche molto fortunato quando all’89’ Bardhi colpisce al volo da dentro l’area e trova il palo interno, prima che Ter Stegen possa raccogliere con un sorriso sulle labbra il pallone tra le mani. Valverde può alzare le braccia al cielo al fischio finale, il Barcellona continua a tiraneggiare nella Liga spagnola. La squadra da battere, per tutti in Spagna, continua a essere quella di Leo Messi e compagni, con la Pulce che al centro del campo solleva l’ennesima coppa di una carriera impressionante sotto ogni punto di vista. Per il campionato discorso chiuso, ma il mosaico del Barca, in uno scenario ideale, prevede altre due tessere: Champions League e Copa del Rey.
ATLETICO MADRID-VALLADOLID 1-0
L’obiettivo dell’Atletico Madrid in questo finale di stagione di fatto può essere solo quello di rimandare il più possibile la festa per il titolo del Barcellona, per farlo però serve intanto iniziare a vincere le proprie partite e poi osservare a distanza la squadra di Valverde capolista. Missione compiuta contro il Valladolid, ma la prestazione della squadra di Simeone è tutto meno che brillante o convincente, con la squadra di proprietà del Fenomeno Ronaldo che per larghi tratti della gara se la gioca alla pari con la seconda in classifica, nonostante una situazione complicata in zona salvezza. Come spesso succede però in Liga tutti cercano di arrivare ai risultati attraverso le proprie idee e allora il primo portiere a intervenire è Oblak sul sinistro dal limite di Sergi Guardiola. Griezmann non raddrizza il sinistro e mette il pallone sul fondo sulla sponda di Morata, mentre su punizione va vicino a un gran gol, ma trova solo un calcio d’angolo. Valladolid che però continua a giocare, mentre Simeone si accorge che i suoi non hanno approcciato troppo bene la gara e con le mani dalla panchina chiede calma e lucidità in campo. Il gol che vale la vittoria arriva invece grazie a un pizzico di malizia e un po’ di fortuna: al 66’ infatti Joaquin Fernandez si tuffa di testa e mette di testa in rete, alle sue spalle però se la ride Griezmann, che forse sbilancia l’avversario prima dell’intervento, perché la porta è quella del Valladolid e l’Atletico Madrid ha sbloccato il punteggio. Il solito Oblak deve andare sotto la traversa a togliere un gol che sembra quasi fatto per il Valladolid con la botta da fuori di Oscar Plano, ancora una volta decisivo per l’Atletico il portiere sloveno. All’ 86’ episodio dubbio nell’area dell’Atletico: il Valladolid infatti protesta per un fallo di mano di Arias su colpo di testa di Valero, il VAR richiama l’arbitro che controlla al monitor, ma decide che si ricomincia da calcio d’angolo. Ospiti che ci provano fino alla fine, al 91’ Miguel di destro dentro l’area ci prova dopo che Savic interviene male, ma ancora Oblak a mano aperta dice di no. Simeone si tiene stretta vittoria e secondo posto di fatto assicurato, il Valladolid resta preoccupato per la propria classifica.